La Cina, da tempi immemori, ha sempre rappresentato
un importante fulcro per gli scambi economici
Cristoforo Colombo, Ferdinando Magellano e Amerigo Vespucci sono certamente i primi tre nomi che vengono in mente quando si parla di scoperte, o per essere più precisi, di nuove e importanti rotte commerciali.
Ma, anche se tecnicamente non ha scoperto nulla, il personaggio che ha dato un nuovo volto ai rapporti commerciali fra i vari Paesi, è certamente il grande Marco Polo. Ambasciatore, viaggiatore, scrittore, ma in special modo grande mercante veneziano, ripercorrendo la mitica via della seta arrivò in Cina.
Certamente non ebbe la possibilità di prevedere nel futuro quale enorme ripercussione positiva potesse avere tutto ciò, ma certamente comprese da subito, e molto bene, quali enormi vantaggi economici potesse avere per Venezia tutto quello che fece in Cina.
La Cina, da tempi immemori, ha sempre rappresentato un importante fulcro per gli scambi economici, e, al di là delle vicissitudini storiche e politiche che nei suoi millenari secoli di storia si sono succeduti, è sempre stata considerata una “piazza” economica di rilevate importanza.
L’inizio dei rapporti commerciali moderni fra l’Italia e quella che correttamene dovrebbe essere chiamata Repubblica Popolare Cinese, hanno una precisa data di origine, e cioè il 6 novembre del 1970. È, infatti, a partire da questa precisa data che ebbero inizio le relazioni bilaterali fra i due Paesi.
Le grandi potenzialità della Cina
Oggi la Cina rappresenta qualcosa cosa come 1,3 miliardi di possibili consumatori, che sono sparsi su un vasto territorio e con delle ragioni che sono diverse in maniera estrema l’una dalle altre.
Sono da sempre convinto che fare commercio significhi fondamentalmente poter vendere un qualcosa che l’altro non ha. Per questo, ritengo che per poter intraprendere un qualsiasi tipo di rapporto commerciale con questo immenso e vasto territorio, sia di fondamentale importanza avere ben presente alcuni punti.
Per instaurare dei validi rapporti commerciali – e fortificare, ovviamente, quelli già in essere – fra l’Italia e la Cina, è di vitale rilievo conoscere molto bene le molteplici realtà presenti. Grazie a questa primaria conoscenza, si potrà allora cercare la migliore strategia, quella che maggiormente si possa adattare al territorio con il quale si intende stabilire dei proficui e validi rapporti commerciali.
Per poter arrivare a questo, è necessario per prima cosa essere preparati sulle loro abitudini, sulla loro cultura, sulla loro storia, e quindi è di rilevante interesse andare a studiare anche lo stadio dello sviluppo del suo territorio, e questo tanto nel suo insieme, quanto per singole regioni.
Per poter stabile concreti e solidi rapporti commerciali tra l’Italia e la Cina, reputo che si debbano assolutamente evitare gli infantili passa parola, magari frutto di meri e oscuri pregiudizi. Il tutto deve avvenire solamente attraverso una diretta e profonda conoscenza del paese Cina.
Per poter comprendere ancora meglio le potenzialità in essere, basta semplicemente ricordare che nel 2013, per quanto verte i rapporti economici e commerciale fra i due paesi, la Cina ha avuto un interscambio pari a 43,3 miliardi di dollari americani, e che abbiamo avuto un incremento del 9,4% di esportazioni nei confronti della Cina. Ecco perché si deve guardare con sempre maggiore attenzione al “Pianeta Cina” in tutte le sue sfaccettature e con occhio competente.