Quando il troppo storpia. Non favole, ma tragiche realtà

Ogni volta che qualcuno dice “Io non credo nelle fate” da qualche parte c’è una fata che cade morta

Peter Pan

Advisor Abbate - fantasia

Prima di svolgere la professione di Advisor sono un essere umano, e come tale non rivolgo le mie attenzioni esclusivamente alle questioni finanziarie. Una delle regole alle quali non intenderò mai derogare, è proprio quella per la quale mi sono imposto di dividere la sfera lavorativa e la sfera personale.

Ragione per la quale, come tutte le persone coltivo quelli che generalmente vengono ad essere chiamati hobby, ma che io, proprio in virtù della regola in questione, preferisco chiamare interessi, lasciando quindi l’inglesismo fuori dall’uscio di casa mia.

Tra le mie passioni vi è quella, che a qualcuno potrebbe anche apparire curiosa, riguardante lo studio dei comportamenti umani. Da quanto ho potuto scoprire al momento non vi è alcun essere vivente sulla terra più irrazionalmente razionale dell’essere umano.

Basta semplicemente pensare, e non per fare del semplice qualunquismo, a come in maniera razionale stia irrazionalmente devastando il globo. Non sono un ambientalista sfegatato e tanto meno un vegano convinto, tutte posizioni rispettabili e onorevoli seppure, il più delle volte, strumentali e strumentalizzate.

Credo però sinceramente che Madre Natura debba essere assolutamente rispettata e non piegata alla logica del facile tornaconto. Qui il problema non è tanto legato all’indiscriminato, o reputato tale, uso delle materie prime, ma quanto proprio delle risorse che sono di fondamentale importanza per la vita.

Che il petrolio prima o poi finisca, cosa che è poi nella logica degli eventi, ad essere sincero, non è di certo quella che io reputo essere una delle priorità. Finisce il petrolio? Vi sono già numerose soluzioni che non vengono solamente attuate per logiche mercantili.

Quindi, come è evidente, la questione non è fondamentale. Cosa diversa è invece per quello che riguarda, ad esempio, l’acqua e i prodotti della terra.

Ora, sicuramente apparterrò ad una generazione sbagliata, ma la sola idea di alimentarmi attraverso prodotti sintetici realizzati in laboratorio al posto di prodotti di origine animale o vegetale, come pure dissetarmi con il riciclo della mia urina, mi fa venire la nausea.

Ma l’essere umano nel suo essere razionalmente irrazionale non si pone di certo confini e, senza accorgersene, sconfina nella pura ridicola dabbenaggine. Oggettivamente parlando questi sono tempi per i quali dire che ci siano problemi significa essere dei grandi ottimisti.

Advisor Abbate - favola cappuccetto rossoSenza fare il solito trito e ritrito elenco delle questioni irrisolte che giacciano sullo scacchiere mondiale, appare però alquanto curioso che la Francia stia pensando di mettere all’indice la favola di Cappuccetto Rosso in quanto sarebbe sessista. Qui è da dire proprio che il troppo storpia. Che uno Stato debba fare attenzione all’educazione giovanile è più che doveroso, ma voler bollare di sessista, di essere colma di stereotipi una favola è davvero troppo.

Certo, fin dall’antichità gli scrittori si divertivano con le metafore, basta a pensare al buon vecchio e caro Esopo come pure Fedro, ma da lì a costruire tutto un castello basato su visioni surreali e somatiche è proprio il colmo.

La Francia reputa che Cappuccetto Rosso sia una favola sessista? Bene. Ognuno è libero di pensarla come meglio desidera, però deve essere anche altrettanto disponibile a ricevere le più che dovute critiche.

Se Cappuccetto Rosso è una favola sessista, allora come reputare il comportamento morale del suo attuale presidente Hollande e dei suoi predecessori come ad esempio Mitterrand oppure Jacques Chirac, che era chiamato “tre minuti e una doccia” proprio per la sua rapidità e la frequenza di avventure sessuali, senza poi dimenticare Nicolas Sarkozy che si liberò prontamente della moglie, una volta eletto, per poi piazzare all’Eliseo Carla Bruni, la quale dichiarò di vergognarsi di essere italiana, non ovviamente per altre cose.

E queste non sono favole, ma tragiche realtà.

Il lavoro di Advisor è duro, complesso oltre che difficile, ma per fortuna però ho il mio spazio da poter dedicare interamente ai miei interessi.

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