L’interconnessione economica mondiale

Credo che dovrei mettervi in guardia che, se risultassi essere particolarmente chiaro, probabilmente fraintendereste quello che ho detto

Alan Greenspan (economista statunitense, presidente della banca centrale degli Stati Uniti d’America, dal 1987 al 2006)

Advisor Abbate - nave, container, commercio

L’interconnessione economica delle nazioni e le dipendenze esterne dei paesi, caratterizzano il sistema generale dell’economia. Un punto che va sottolineato è che quando un determinato governo ha bisogno di soldi, questo deve ricorrere a prendere in prestito i soldi dalle banche centrali internazionali.

In questo modo, i paesi sono in debito con istituzioni private e, a causa di ciò, finiscono per minare le loro riserve economiche. Pertanto, l’economia mondiale è complessa ed è interconnessa e, di conseguenza, le crisi globali influenzano tutti i paesi con rilevanza economica al tempo stesso.

Questo è perché i paesi dipendono l’uno dall’altro per il corretto svolgimento delle loro economie capitaliste.

Come Advisor, voglio anche sottolineare come anche i risultati delle società multinazionali e le vendite del commercio estero sono fattori che influenzano l’economia globale.

In generale, quindi, si può dire che l’ambiente economico è dominato dai grandi paesi sviluppati come gli Stati Uniti e come pure dai paesi dell’Unione Europea e, sullo sfondo, anche da paesi come il Brasile e l’India in via di sviluppo. L’economia mondiale è legata anche a numerosi processi sociali di produzione e distribuzione di beni.

Inoltre, l’economia dei paesi è influenzata dai modelli politici, dai tassi di cambio, dalla moneta, dalle borse e dal mercato delle materie prime.

Il pensiero economico nasce nell’antica Grecia grazie a pensatori come Platone e Aristotele, i quali hanno descritto i problemi commerciali e la ricchezza del tempo.

Advisor Abbate - commercio, naveNel Medioevo, dove le idee predominanti erano dominate dalla chiesa cattolica che gestiva il commercio, tra il XV e il XVIII sorsero le idee del mercantilismo, e, grazie a ciò, alcuni fisiocratici francesi cominciarono a formulare l’idea di un modello economico.

Pur tuttavia, il vero concetto di economia mondiale è nato nel 1776, quando il noto filosofo ed economista Adam Smith, pubblicò il celeberrimo suo libro intitolato “Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni”. Grazie ai suoi scritti si sono andati, successivamente, a sviluppare i pensieri di famosi economisti del XIX secolo, come ad esempio David Ricardo, economista britannico, reputato uno dei più illustri rappresentanti della scuola classica, Thomas Malthus Robert economista e demografo anche lui inglese e John Stuart.

Come Advisor ricordo molto bene il pensiero dell’economista francese Jean-Baptiste Say, colui il quale elaborò quella che è poi divenuta una delle classiche leggi dell’economia, e cioè la legge della domanda e dell’offerta. Noto imprenditore nel cotone e pungente giornalista, era conosciuto per la sua posizione liberista.

Say, ha avuto l’indiscusso merito di comprendere quanto era di fondamentale importanza la questione legata alla domanda e alla offerta.

Di fronte a un così celebrato e famoso gruppo di economisti, il paragone con l’attuale panorama è davvero difficile. Questi uomini hanno saputo vedere e comprendere i veri meccanismi e la reale importanza e portata di quella che è oggi nota, appunto, come interconnessione economica mondiale.

 

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