Prospettive della economia mondiale per il 2016

Da qualche parte c’è qualcuno, per il quale nessuno ha votato, che spinge perché il mondo giri sempre più alla svelta, perché gli uomini diventino sempre più uguali in nome di una roba chiamata «globalizzazione» di cui pochi conoscono il significato e ancor meno hanno detto di volere

Tiziano Terzani

Advisor Abbate - Economia mondiale 2

Da non molto si è spento l’eco della lunga fase di vacanze che da sempre caratterizza il mondo occidentale tra le seconda metà di dicembre e i primi di gennaio. Ad oggi, quindi, siamo a tutti gli effetti nel 2016 secondo il calendario cristiano, e perciò, come si dice sempre, “anno nuovo, vita nuova”.

Come Advisor cerco di rimanere sempre il più possibile con i piedi ben saldi a terra, evitando, quindi, voli pindarici. Con questo, non voglio dire che sono privo di sentimenti e di entusiasmi.

Anzi, nella mia vita privata, gioia ed allegria sono alla base di ogni mio proponimento. Ma nella mia attività lavorativa lascio da parte tutto ciò per assumere i panni di un serio professionista e come tale, ovviamente, mi accingo a valutare quale possano essere le prospettive della economia mondiale per il 2016.

Per quanto verte la mia personale valutazione, reputo che uno degli obiettivi di prioritaria importanza sia proprio la costituzione di un vero percorso sostenibile per poter favorire una crescita economica globale.

Pur tuttavia, in questa mia considerazione, non posso di certo astenermi dal tener di conto del fatto che tanto le tensioni geopolitiche in atto, quanto quelle strettamente legate al terrorismo, possano, in qualche modo, andare ad amplificare le oggettive difficoltà economiche presenti.

Advisor Abbate - Economia mondiale 1D’altra parte, è davvero difficile non prevedere che la situazione lasciata in eredità dal 2015 non abbia ancora degli strascichi, in particolar modo in quelle aree ove vi sono sì paesi emergenti, ma che sono tuttora ancora in via di sviluppo. Non per nulla, in linea generale, il 2015 ha testimoniato come alcuni stati hanno visto rafforzare la loro situazione economica, e di contro, Paesi emergenti e in via di sviluppo, hanno subito la pressione del crollo dei prezzi delle materie prime e delle condizioni di finanziamento.

È anche da sottolineare come alcuni cambiamenti significativi hanno avuto luogo presso il Fondo Monetario Internazionale nel 2015. Nel quadro generale del mondo economico, quindi, si parte da una situazione nella quale si possono registrare segnali positivi per il 2016.

Infatti, nel 2015, l’economia statunitense ha continuato a crescere a un ritmo solido e creare posti di lavoro, la ripresa ha generalmente rafforzato l’Europa, mentre il Giappone è rimasto un punto interrogativo. Ma, con poche eccezioni, tra le quali l’India, l’attività economica, nei paesi emergenti e in via di sviluppo, ha continuato a rallentare, e tutto ciò a causa della caduta dei prezzi delle materie prime e delle condizioni di finanziamento di cui accennavo prima.

Altro aspetto da prendere in seria considerazione è dato dal fatto che la Cina ha, apparentemente, abbandonato il modello economico basato sugli investimenti e la produzione a favore del consumo e dei servizi.

Come Advisor, nel ponderare quali possano essere le prospettive della economia mondiale per il 2016, reputo che si debba lavorare al fine di eliminare tutti gli ostacoli alla ristrutturazione economica, in modo da far ricevere maggior ossigeno ai mercati finanziari.

Tuttavia, prevedo ancora una certa fragilità delle imprese pubbliche, e, in generale, una presenza di una mancanza di flessibilità e di razionalità nella allocazione delle risorse di bilancio.

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