L’economia reale

“Sui mercati, i vuoti scambi di proprietà sono stati parzialmente rovesciati dall’accesso condiviso ai servizi commerciali nei network open-source. Gran parte dell’economia, come viene insegnata oggi, è sempre più irrilevante per spiegare il passato, capire il presente e prevedere il futuro”

Jeremy Rifkin

Advisor Abbate - Economia reale

Come spesso accade nella mia attività di Advisor mi trovo a leggere titoli roboanti del tipo “Borse europee in rosso, l’economia reale non piace ai mercati finanziari”. Ora, pur comprendendo che tali notizie siano principalmente lette da addetti lavori, mi chiedo spesso, però, se quanto espresso in un concetto così forte sia effettivamente compreso anche dal singolo investitore.

D’altra parte io stesso mi sono spesso domandato se il concetto stesso di economia reale non sia altro che un qualcosa generato per contrastare gli indici macroeconomici sempre più negativi.

Pur tuttavia, i più noti e celebrati economisti di fama mondiale, spesso continuano a far dei distingui tra quella che è l’economia finanziaria e monetaria e l’economia reale. In un certo senso si può asserire che in quella che è definita come economia reale si produce, o si contribuisce a produrre, beni e servizi che poi verranno ad essere scambiati con altri beni e servizi.

Quindi, nell’economia reale la nostra ricchezza si traduce in terreni, case, automobili, fabbriche, aziende, pertanto, in tutti quei beni che sono stati accumulati durante la nostra vita.

L’economia finanziaria, invece, è rappresentata, ad esempio, da depositi, da buoni del tesoro, da azioni. In maniera molto semplice, si può osservare come il nostro denaro, che potrebbe essere visto come della semplice carta, acquisti valore e, grazie alla fiducia che si riversa in esso, permette di essere utilizzato per ricevere in cambio beni e servizi reali.

In sostanza, alla fine, è una questione di fiducia. Se, infatti, si è fiduciosi che la moneta sia forte tutto procede nella maniera corretta, quando invece tale fiducia cala si innescano situazioni inflazionistiche che fanno perdere valore e si tende a spendere più rapidamente.

D’altra parte, è pur vero che si deve avere una forte fiducia nell’andare ad accettare di trasformare il frutto di tutti i nostri sforzi in titoli finanziari. Non per nulla, si deve fortemente credere che un qualcuno ci ripagherà entro un determinato lasso temporale. È poi anche da considerare che durante questo periodo, il valore dei titoli può variare in modo significativo.

stretta di manoCome Advisor mi trovo più volte ad evidenziare come il possesso di un edificio oppure la produzione di beni e servizi reali di una fabbrica siano in grado di generare degli utili che complessivamente possono risultare essere stabili, di contro il valore di un titolo di investimento o di una azione dipende dalla domanda e dell’offerta nei mercati finanziari e può anche variare brutalmente.

Un indicatore evidente dell’economia reale, un modo per visualizzarne l’andamento, è propriamente quello di analizzare le situazioni di difficoltà finanziaria sulla base di come affrontano le famiglie la problematica riguardante il pagamento dei mutui accessi per l’acquisto della propria casa.

Tradizionalmente, infatti, è valutato in maniera negativa il fatto che le famiglie non rispettino il pagamento dei crediti concessi per l’acquisto delle loro case, visto che solamente una situazione finanziaria molto difficile porta i cittadini a dover rinunciare ad effettuare tale pagamento.

 

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