“L’intero prodotto della terra e del lavoro di un paese si divide in tre parti: di esse, una è destinata ai salari, un’altra ai profitti e l’altra alle rendite. E solo dalle ultime due parti che si possono fare deduzioni per le imposte o per il risparmio; la prima, se modesta, costituisce null’altro che le necessarie spese della produzione”
Adam Smith
Recentemente come Advisor sono stato invitato ad un convegno tenutosi in California per parlare della fisiocrazia. Mi ha colpito molto il fatto che in uno stato come quello della California ove è di casa la tecnologia vi fosse una attenzione per un aspetto così particolare della economia.
Non per nulla, la fisiocrazia è una teoria economica in netta opposizione al mercantilismo ponendo come base della ricchezza l’agricoltura. Certamente, questo convegno è una reazione illuminata, una forte presa di coscienza di quello che è lo stato più popoloso degli Stati Uniti.
Per comprendere meglio le potenzialità, basta pensare che la superficie dell’Italia è di 301 340 chilometri quadrati, mentre la California ne ha 423 970. Uno stato, pertanto, quello della California che oltre essere noto per la Silicon Valley e per essere la mecca della cinematografia, ha anche una forte vocazione agricola.
Quindi, la sensibilità verso un concetto economico come quello della fisiocrazia risulta essere più che comprensibile. Il creatore di questa rivoluzionaria teoria economica fu François Quesnay, medico di corte del Re di Francia Luigi XV. Nel 1774, il ministro delle Finanze Anne Robert Jacques Turgot cercò di introdurre la teoria dei fisiocratici nell’economia francese, tuttavia, a causa delle forte resistenze e pressioni dovette abbandonare il progetto. Per Quesnay, la società era simile al corpo fisico.
La circolazione delle merci e di ricchezza per l’economia erano paragonabili alla circolazione del sangue nel corpo. Un pensiero che dovrebbe essere sottoposto ad un attuale attenta analisi.
Da Advisor ho voluto sottolineare, infatti, l’importanza e la visione, per molti aspetti ancora attuale, della fisiocrazia. Di fatto essa si oppone al concetto che l’unica fonte di ricchezza per un paese possa derivare da una industrializzazione siderurgica. D’altra parte, la teoria della fisiocrazia, pur presentando un certo numero di limitazioni, è stata di grande importanza per l’economia, al punto che è stata presa come punto di partenza per la creazione della teoria classica di Adam Smith.
Analizzandola con attenzione e in ottica moderna, è innegabile che le potenzialità fornite dall’agricoltura siano infinite. Con un attento e oculato investimento si possono ottenere ottimi profitti.
Il risvolto negativo della questione è dato, per quanto riguarda l’Italia, dalla poca e scarsa attenzione della politica a un comparto economico che potrebbe contribuire, invece, notevolmente a rilanciare una nuova forma di economia.
Un binomio agricoltura e industria evidente in ambito regionale ma che non ha mai visto uno sviluppo nazionale e organico. Il pensiero mercantilista domina ancora nelle mente di gran parte della classe politica italiana.
Non si può dimenticare che il contributo più significativo dei fisiocratici fu proprio la loro enfasi sul lavoro produttivo come fonte di ricchezza nazionale. Un qualcosa che contrasta, appunto, la scuola di pensiero mercantilistica incentrata, all’epoca, sulla ricchezza del sovrano, oggi di chi è al governo.
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