“Scopo della burocrazia è di condurre gli affari dello Stato nella peggior possibile maniera e nel più lungo tempo possibile”
Carlo Dossi
Gli analisti sono sempre divisi, in special modo, sul come poter migliorare una economia. Come Advisor, so perfettamente che non esiste una ricetta perfetta. Pur tuttavia sono dell’idea che si potrebbero applicare delle metodologie che però, per qualche ben pensante, risulterebbero essere un po’ brutali.
Eppure tra le più efficaci metodologie volte a migliorare, ad esempio, l’economia italiana sarebbe ottimale l’applicare alcune di queste mie soluzioni.
Forse non è vero che per rendere più competitiva l’economia italiana, non sarebbe un bene ridurre, realmente, le dimensioni dell’apparato statale? Non sarebbe forse cosa giusta riuscire ad ammansire la voracità del fisco? Non sarebbe forse ottimale che lo stato italiano la smettesse di mettere continuamente la propria mano in tasca dei contribuenti?
Ma oltre a ciò, da Advisor, reputo che per migliorare la economia italiana sia più che necessario rendere il mondo degli affari meno burocratico, oltre che migliorare le carenti infrastrutture attualmente presenti in Italia. Anche se può a qualcuno suonare strano, non si può continuamente ipotizzare che per far quadrare i conti debbano essere i cittadini a pagare le scelte scellerate perpetrate dai governi.
In Italia, poi, sarebbe anche il caso che, così dopo tanto tempo, vi sia un Presidente del Consiglio che risulti essere effettivamente eletto dal popolo è non imposto da terze persone, vedi presidente della Repubblica. Infatti, mi sembra davvero così strano, che un problema del genere sia così facilmente dimenticato.
Quindi, come dicevo, seppure non esista una formula magica perfettamente idonea per migliorare una economia, vi sono numerose semplici azioni che, nel loro complesso, aiuterebbero a ridurre il costo di produzione nel Paese e potrebbero contribuire positivamente a far aumentare il tasso di investimento.
Sono sempre stato dell’avviso che, anche attraverso delle piccole riforme, si può concorrere a far aumentare l’efficienza di una economia. Non per nulla, queste piccole riforme si sono dimostrate, il più delle volte, aspetti fondamentali per la produzione di crescita a lungo termine.
In una analisi a più ampio raggio, vi sono anche altri particolari che meriterebbero maggior attenzione se si vuole effettivamente migliorare una economia. Per esempio, il governo italiano si è mai seriamente posto il problema di come la produzione energetica del paese sia tra le più costose al mondo e che questo, di conseguenza, incide notevolmente sulla produttività e nel riuscire ad offrire nel mercato prodotti concorrenziali?
Ma oltre a questo, è davvero giusto che le imposte sulla bolletta elettrica debbano incidere così pesantemente sui cittadini?
Qualcuno, ha mai prospettato il problema riguardante le tasse sui beni e sui servizi? Forse, qualche politico, comodamente seduto in parlamento, oblia che la circolazione di beni e servizi è alla base di ogni tipo di miglioramento di una economia.
Altra cosa che pare in Italia sia impossibile sconfiggere è la burocrazia e le infinite scartoffie richieste. Infatti, sembra che il mammut burocratico sia dotato di un appetito vorace.
Basti pensare alle imposte che direttamente o indirettamente gravano su ciascun italico cittadino. Certo, di questo sistema così burocratico ne giovano contabili e affini, ma, sicuramente, non la produttività la quale, invece, crea ricchezza. Le aziende tedesche spendono solamente 221 ore l’anno, per la compilazione dei moduli, e in Italia?
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