L’importanza dell’attività economica

L’euro non è moneta sovrana perché nessuno Stato europeo ne è il proprietario, ed è invece emesso da un sistema di banche centrali, sempre inventandolo dal nulla.”

Paolo Barnard

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Per facilitare l’attività economica la società ha inventato la moneta. Da Advisor considero la moneta, e i suoi relativi sistemi di pagamento, un potente mezzo che permette alle persone di viaggiare in luoghi lontani per lunghi periodi e, nello stesso modo, un valido sistema che consente alle aziende di fare affari con altre aziende che operano in località remote.

Inoltre, la moneta permette anche di poter intraprendere determinate operazioni economiche volte ad incrementare gli investimenti delle imprese. In pratica, le risorse considerate in eccesso, possono essere incanalate in forme di risparmio da utilizzare per fare operazioni finanziarie.

In qualità di Advisor, reputo il sistema finanziario come un elemento avente un ruolo cruciale.

È, poi, anche da rammentare quanto sia determinante la funzione svolta dalle banche inerente l’utilizzo del denaro in economia. Non per nulla, sono proprio le banche che assicurano il funzionamento dei sistemi di pagamento che permettono ai vari mercati di sviluppare la propria attività, come pure alle attività di poter agire rispettivamente in località remote.

Di fatto, quindi, in mancanza di un sistema bancario ben strutturato non si avrebbe avuto la circolazione di moneta e, di conseguenza, sarebbe stato maggiormente difficile sviluppare i mercati finanziari ma anche creare beni e servizi così vitali per la movimentazione dei capitali.

Advisor Abbate - MpsNon è poi da sottovalutare quanto le banche svolgano anche un ruolo fondamentale nella intermediazione finanziaria, vale a dire, raccogliere i risparmi di coloro che hanno risorse in eccesso e fornire queste risorse a chi ha bisogno. Senza questo, la capacità di investire degli individui e delle imprese sarebbe molto limitata.

Questo è il quadro generale, ma nello specifico le banche italiane rappresentano il prossimo mal di testa per l’Unione europea? Ancora sotto l’impatto dell’effetto Brexit, l’Europa si trova ad affrontare un altro problema: le banche d’Italia.

Infatti, sembra che esse abbiano bisogno di miliardi di euro per la ricostruzione, e, tutto questo, mentre FMI riduce la previsione di crescita per il paese. Quindi, chi pagherà il conto? Quanto più si guarda ad alcuni problemi in Europa, tanto più emerge che il settore bancario italiano sia uno di loro.

Il Monte dei Paschi di Siena è, sicuramente, una delle banche italiane in maggiore difficoltà. Ma non è di certo l’unica grana alla quale si dovrà far fronte.

Infatti, l’EBA, cioè l’Autorità Bancaria Europea, stima che possano essere circa duecento i miliardi di euro tecnicamente chiamate sofferenze e che, nella pratica dei fatti, si riferiscono a dei prestiti che sono stati concessi dagli istituti bancari senza le adeguate coperture. Secondo altre agenzie, invece, tale cifra sarebbe, addirittura, pari a quasi quattrocentomila miliardi di euro.

Quale può essere effettivamente la somma complessiva delle sofferenze bancarie, dipende, in gran parte da come essa viene ad essere calcolata.

Comunque, a parte tutto, arriva un messaggio chiaro e forte. Infatti, se non verrà soddisfatto questo ordine di prestito, lo stato italiano si troverebbe in difficoltà e, inoltre, vi potrebbe esserci il serio rischio che questi eventi possano travolgere i vari Paesi legati all’euro.

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