Come adattarsi in tempi di crisi?

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni

Albert Einstein advisor-abbate-banche-banca-crisi

Le banche riducono i prestiti alle famiglie e alle imprese. Allora come potersi adattare in tempi di crisi? È un dato di fatto. Nonostante i vari globali sforzi, la situazione debitoria sta peggiorando sotto ogni punto di vista. Una situazione che rischia di incrinare l’intero settore finanziario.

Tanto le imprese quanto le famiglie, quindi, si trovano in prima linea.

Come Advisor, voglio ricordare che questa sorta di grido d’allarme è stato anche lanciato dalla BRI, la Banca dei regolamenti internazionali, una sorta di banca centrale delle banche centrali di tutto il mondo la cui sede si trova in Svizzera a Ginevra.

Secondo la BRI, quindi, la riduzione dei prestiti concessi alle famiglie e alle imprese, oltre che determinare oggettive difficoltà nel potersi adattare alla crisi generale in essere, provoca anche un minor consumo così come permette un aumento della crescita del default, cioè l’incapacità patrimoniale da parte di debitore di poter soddisfare quelle che sono le proprie obbligazioni.

Inoltre, come Advisor, non posso non riscontrare come i Titoli di Stato stiano sempre più divenendo alquanto rischiosi. Questo fenomeno, immancabilmente, causa più perdite alle banche. Gli istituti di credito, di conseguenza, hanno bisogno di ristringere il credito per regolare la crisi.

Leggendo il rapporto rilasciato dopo una riunione dei banchieri centrali a Basilea, in Svizzera, ho avuto modo di osservare che, in pratica, è emerso un suggerimento modulato in tre azioni al fine di rompere questo nefasto ciclo. Secondo la filosofia del rapporto, il settore finanziario dovrebbe accettare le perdite e provvedere a ricapitalizzare, i governi dovrebbero mettere le loro traiettorie fiscali su un percorso sostenibile e le famiglie e le imprese dovrebbero ridurre la leva finanziaria, cioè, diminuire il loro indebitamento.

La maggior parte delle abitudini e delle sicurezze dei Paesi sono state, indiscutibilmente, messe in discussione proprio da questa crisi economica che, seppure considerata straordinaria, sta sempre più crescendo e pericolosamente sta sprofondandadvisor-abbate-crisi-salvataggio-aiutoo in una conclamata recessione. Ovviamente, le soluzioni sono, fondamentalmente, a carico della politica.

Tuttavia, reputo che anche il singolo comportamento degli individui possa incedere sostanzialmente nel superare le oggettive difficoltà. Non si può, poi, obliare il fatto che tanto i momenti di crisi quanto quelli di ripresa hanno una certa periodicità storica, come pure siano sempre stati forieri di importanti cambiamenti.

Se, quindi, ognuno di noi si pone il quesito su come è possibile superare questa crisi economica, sono convito che nella fiducia, nelle capacità di adattamento come pure nella oculatezza e in una attenta analisi, si possono trovare più che valide risposte.

Non per nulla, in un mondo sempre più globalizzato la rapidità di comprensione di quelli che sono i fenomeni e una grande adattabilità agli enormi mutamenti in essere, sono le basi per affrontare una crisi sia da parte delle famiglie sia da parte delle imprese.

Di fatto, per lo meno al momento, non sussistono semplici soluzioni. Per essere nuovamente competitivi necessitano qualità individuali quali effettive capacità, intuito e, in special modo flessibilità.

In fondo, adottare uno stile di vita che sia più sobrio non è proprio la fine del mondo, come non lo è di certo, da parte delle imprese, il saper meglio controllare i propri indebitamenti. Sono quanto mai convinto, che attraverso piccoli accorgimenti quotidiani, tutti noi potremo contribuire fattivamente a migliorare la personale e globale situazione finanziaria.

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