“L’economia sa tutto di te e tu non sai niente dell’economia. La tua banca sa tutto di te, di quanti soldi hai, e quando li spendi; ma tu non sai niente di cosa fa la banca dei tuoi soldi e dove li mette, e se ce li ha!”
Beppe Grillo
Anche se potrebbe sembrare strano, il mondo non ha trovato ancora un nuovo modello economico sostenibile, e lo stesso Fondo monetario internazionale, parla dei suoi timori di una nuova recessione globale e invita i paesi industrializzati a lavorare insieme per combattere la minaccia di una crisi economica.
Come Advisor, reputo che siamo in una situazione in cui possiamo ancora evitare la recessione. Ma per poter far sì che questo possa avvenire abbiamo l’assoluto bisogno di coniugare il risanamento di bilancio con misure per la crescita.
Credo, a tal proposito, che la ricapitalizzazione delle banche europee sia quanto meno necessaria. Di contro, se non si compiono i passi necessari, può avviarsi il rischio che l’economia mondiale possa sprofondare in una pericolosa spirale negativa. D’altronde, è davvero innegabile che si sia vivendo una strana combinazione.
Infatti, la crescita lenta è imputabile a ben due precisi elementi. Il primo è identificabile dalla crisi finanziaria, mentre il secondo è dato dal debito statale alto. Entrambi i fattori, quindi, concorrono a far suscitare una grande preoccupazione, in particolare nei confronti delle banche e per le grandi quantità esistenti di obbligazioni.
Per rompere questo ciclo, da Advisor reputo che sia necessario cercare di attivare una combinata azione: da un lato il risanamento del bilancio e dall’altro creare e sviluppare tutta una serie di misure destinate ad enfatizzare la crescita.
Se si osserva la situazione europea, poi, diventa quasi determinante la ricapitalizzazione. Il problema del debito statale influisce sulla fiducia degli operatori del mercato anche per quello verte le banche europee. Da alcune analisi effettuate, sembra che potrebbero mancare qualcosa come 200.000 milioni di euro nei bilanci delle banche europee, il che aggrava ancora di più la situazione delle banche.
Come parte del mio lavoro sulla stabilità finanziaria globale, sto analizzando la situazione in Europa con sempre più attenzione e considero che, nel complesso la crescita sia debole.
Dopo l’azione resasi necessaria nel 2009, appare, quasi, che l’arsenale della politica e delle varie banche sia privo di munizioni. Tuttavia, sono dell’opinione che se i vari governi, le istituzioni internazionali e le banche centrali lavorano insieme, si potrà evitare una recessione.
Molti governi hanno attuato misure di austerità per compensare le enormi spese sostenute durante la crisi. Comunque, rimane centrale la figura della Germania, che è, indiscutibilmente, uno dei paesi che ha tutte le carte per poter andare a stimolare l’economia mondiale.
Naturalmente, queste considerazioni dipendono sempre dalle circostanze. Infatti, molto dipende dalle esportazioni. Se la domanda è così debole che sconvolge davvero l’equilibrio, allora, sarebbe necessario riconsiderare la situazione, magari andando a stimolare la domanda interna, per esempio.
Indubbiamente, la domanda interna è un bene sia per l’economia tedesca sia per le altre economie. Altro aspetto che merita attenzione nel contesto economia è dato dalle leggi che impongono il pareggio di bilancio.
Questo, è chiaramente un segnale agli operatori del mercato, e in questa maniera, si dimostra agli investitori la serietà dell’impegno di un governo verso il principio di equilibrio economico.
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