“Ogni giorno ci chiediamo – Come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo lungo la strada dell’innovazione? – Ce lo domandiamo perché, altrimenti, lo farà qualcun altro”.
Bill Gates
Indubbiamente, la globalizzazione e la competitività sono termini che sono divenuti assai di uso corrente in questi tempi moderni. Da Advisor, reputo che in quelli che sono comunemente noti come mercati globali, la competitività delle imprese e, più in generale, dei settori economici, sia determinata dalla propria capacità di riuscire a reggere il confronto con dei competitor che sono tra i migliori e più agguerriti concorrenti internazionali, e che è, quanto mai opportuno, essere in grado di prevedere la creazione di un mix di politiche pubbliche favorevoli alla concorrenza.
A tal proposito, è bene, tuttavia, precisare che l’ingresso nei mercati globali, non deve essere inteso con un confronto con un blocco integrato.
Infatti, da Advisor sono spesso a ricordare che tutto ciò non significa affatto che non vi siano più margini per una trattativa e, tanto meno, ciò non vuol dire che non vi siano regole che mediano una qualsiasi varietà di negoziazione di tipo economica.
Di fatto, reputo piuttosto importante costruire e realizzare dei nuovi apparati istituzionali che siano in grado di riuscire a determinare una base competitiva di agenti produttivi, ora strutturati e organizzati più similarmente a catene di produzione.
In questo modo, si potrà avere la possibilità, reale ed effettiva, di irrompere in un mercato al di là di quelle che possano essere le eventuali barriere geografiche e istituzionali delle nazioni. È importante comprendere come la globalizzazione sia un fattore difficilmente irreversibile, un fenomeno esterno che richiede precise scelte.
Da tutto ciò, si evince quanto sia necessario e opportuno rendere le aziende, i settori economici, le nazioni, e anche gli stessi individui, capaci e in grado di riuscire ad adeguarsi convenientemente alle perduranti richieste di un ambiente che si è trasformato, divenendo maggiormente competitivo.
Oltre che sviluppare delle politiche pubbliche che siano effettivamente sostenibili, si dovrà anche rivedere e ridefinire il concetto stesso di business e le abilità economiche che ne derivano. È assolutamente essenziale comprendere che nella globalizzazione i sistemi economici, nella loro interezza, sono dinamici, poliedrici e duttili, motivo per il quale si deve saper rispondere adeguatamente ad ogni tipo di sfida lanciata dal mercato.
L’ampliamento stesso dei confini nazionali impone, e questo sempre, una visione economica totalmente e completamente diversa.
Ma anche il mercato nazionale, sotto la forte sinergia legata alla globalizzazione vive di una luce diversa rispetto ad un vicino passato. Allo stesso tempo, esempi di esportazione e di importazione di merci, di lavoro, di concetti legati all’industria e alla tecnologia, come pure ogni altro singolo elemento che compone il vasto disegno di una economia, non possono non essere legati al concetto di una globalizzazione e ad una competitività.
D’altra parte, sempre più si assistono ad epocali cambiamenti istituzionali che hanno dato una nuova direzione e una maggiore linfa al comparto economico mondiale. Negli ultimi dieci anni, ad esempio, si è avuto una maggiore liberalizzazione del commercio, con una riduzione delle tariffe di importazione, una deregolamentazione dei mercati e una più generale riforma della politica economica.
In conclusione, è corretto verificare al meglio le proprie potenzialità economiche e progettare, dapprima, un consolidamento nel mercato globalizzato e, successivamente, provvedere ad un forte rilancio.
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