“La pretesa del terrorismo di agire in nome dei poveri è una flagrante impostura”
Papa Giovanni Paolo II
Nel mondo c’era chi aveva da poco festeggiato e chi si apprestava a farlo, per via dei fusi orari, quando, la tv riporta tutti alla cruda e attuale realtà. Anche se il 2017 è il nuovo anno, drammaticamente e con sadica regia, quanto già vissuto prosegue. Da Advisor e come essere umano, non posso, di certo rimanere inerme davanti alla strage compiuta in Turchia ad Istanbul.
Come non rimanere colpiti dalla efferatezza e dalla crudeltà di questi attentatori che hanno portato la morte in un locale mentre si festeggiava il Capodanno?
Dopo i vari attentati compiuti nei confronti del mondo occidentale, realizzati in città europee che, di fatto, sono divenute località alla mercé della strategia del terrore, gli auguri di buon 2017 passano, tragicamente in secondo piano.
Credo, che come me siano sempre più le persone che si domandano quando si vedrà una effettiva reazione degli Stati dell’Europa.
Di fronte a tutto ciò, da Advisor, constato, di fatto, una incredibile incapacità organizzativa. Una cosiddetta intelligence che sa tutto, eppure, permette, che in maniera così semplice e naturale, , dopo aver fatto una strage con un camion, l’attentatore se ne vada indisturbato da Berlino, salendo e scendendo dai treni di mezza Europa per arrivare, alla fine in Italia.
Solo il fato, la casualità, ha permesso che due intrepidi e veloci poliziotti, durante un normale controllo, uccidessero l’attentatore. Eppure, il tutto è avvenuto esclusivamente perché l’attentatore di Berlino aveva nuovamente tentato di ammazzare. Una reazione rapida, una intuizione casuale, quindi, ha permesso di uccidere il vile attentatore.
Ma, allora, la tanto sbandierata sicurezza, tutti i controlli e via dicendo, che fine fanno se si permette, in maniera così facile che un fanatico, dai precedenti ben noti, possa andare indisturbato in giro?
Follia? Incapacità oppure inettitudine? Di certo, tanto la pomposa Unione Europea quanto ogni singolo stato del Vecchio Continente, sono dei veri pezzi granitici dalle strutture argillose. Abituati, da sempre, che un qualcun gli togliesse le castagne dal fuoco, si sono rammollite, si sono infiacchite.
Eppure, ogni giorno, il pericolo corre al fianco di inermi cittadini, mette a rischio donne, uomini e bambini, giovani e vecchi, tutti accumunati da un destino che può diventare, improvvisamente tragico.
Anche se è vero che l’impeto, alle volte, può essere un cattivo consigliere, tuttavia, il pensare troppo e l’agire poco è sintomatico di una estrema debolezza. Eppure, anche nella recente storia vi sono fulgidi esempi di capaci reazioni.
Una di queste, forse la più sintomatica e simbolica, è quella che vide protagonista Israele nel 1976. Infatti, quello che è poi è divenuto noto come Operazione Entebbe, mostra chiaramente come un popolo deciso a salvare i valori in cui si crede, sia stato in grado di compiere un vero e proprio miracolo, nonostante tutto e tutti.
Gli ebrei e lo Stato di Israele sono, da sempre, nell’occhio del mirino di atroci e vigliacchi attentati, eppure, ha mostrato di esistere, di non scendere a compromessi, di porre al centro di tutto la salvaguardia del popolo ebraico.
Non sempre il porgere l’altra guancia è visto come gesto di bontà, un qualcosa di caritatevole. Anzi, in particolare nel mondo mussulmano, diventa una manifesta inferiorità, un modo per mostrare apertamente la viltà e il fatto di essere succubi e, quindi, inferiori.
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