“Non litigate con il mercato, perché è come il tempo: anche se non è sempre buono, ha sempre ragione”
Jimmy Chow
Alla base della vigilanza bancaria vi deve essere il controllo del rischio. Come Advisor, ho avuto modo di leggere recentemente un interessantissimo rapporto del Comitato di Basilea, nel quale si evidenziava come le banche non abbiano più il controllo delle regole di sicurezza dei pagamenti al dettaglio.
In questo rapporto, tra l’altro, si sostiene che l’utilizzo di reti elettroniche aperte li rende dipendenti dall’abilità e dalla prudenza di altri operatori quali, ad esempio, server di informazioni, esperti di codifica, fornitori di software specializzati, fornitori di sistemi di compensazione privati, telecomunicazioni.
Da Advisor, ricordo che questi operatori non sono soggetti agli stessi obblighi prudenziali delle banche. Di conseguenza, oltre ai rischi ben identificati dei sistemi di pagamento, altri fattori, che sono molto più difficili da valutare e controllare, sono di grande importanza. Si tratta di rischi operativi, di rischi di reputazioni e di rischi legali.
La vulnerabilità a questi rischi, viene ad essere amplificata dalla natura globale delle reti aperte. Anche i pagamenti interbancari sono stati influenzati dalle innovazioni nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni. I trasferimenti di fondi elettronici tra banche sono stati introdotti alla fine degli anni 1970. Le banche hanno creato il sistema Swift, ossia Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, il quale conta oltre 2.000 membri.
Swift, in pratica, è una rete interbancaria transnazionale che elabora le istruzioni di trasferimento di denaro tra le banche di tutto il mondo. È collegato a sistemi nazionali di compensazione ed è regolamentato e controllato dalle banche centrali. Questa connessione, ha offerto l’opportunità di introdurre una regolamentazione e una supervisione che è in grado di garantire questi pagamenti tra banche, contribuendo così a contenere il rischio sistemico.
Pertanto, i sistemi di pagamento elettronico di prima generazione, sia al dettaglio e sia all’ingrosso, possono essere controllati e garantiti. Attualmente, si stanno sviluppando sistemi di pagamento elettronici che possono essere descritti come di seconda generazione.
Al di là della diversità delle forme adottate da questi nuovi pagamenti, la grande differenza qualitativa che hanno in comune, e che giustifica la loro classificazione in una nuova categoria, è il loro inserimento in reti aperte e non più chiuse, a differenza delle prime forme di moneta elettronica. Le banche centrali e le autorità di vigilanza bancaria distinguono chiaramente e – banking e il denaro elettronico.
Tuttavia, a causa dell’uso che fanno delle reti aperte, appaiono molto nidificati e portano rischi della stessa natura. I supervisori bancari riconoscono questa comunità a rischio, come evidenziato da alcuni rapporti ufficiali che combinano il denaro elettronico e il sistema bancario elettronico in raccomandazioni prudenziali.
La questione dell’impatto della moneta elettronica di seconda generazione nei pagamenti al dettaglio, è ancora in gran parte prospettica, dal momento che oggi le carte di credito, i contanti e gli assegni dominano in modo preponderante le tecnologie di pagamento nel mondo. In conclusione, reputo che sia quanto mai corretto concentrarsi sulle potenzialità del denaro elettronico.
- Leggi i miei interventi sul mio sito in lingua spagnola www.advisorabbatees.wordpress.com
- Leggi i miei interventi sul mio sito in lingua inglese www.advisorabbate.wordpress.com
- Leggi i miei interventi sul mio sito professionale www.advisorabbate.com