“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”
Denis Waitley
Il prezzo del cambiamento climatico è alto. Sono dell’idea da Advisor che, se non si fa nulla, un quinto dell’economia mondiale potrebbe crollare. È, poi, da considerare quanto, di quello che provoca il cambiamento climatico, vada ad influenzare la vita di intere comunità, di intere nazioni.
Giorni fa, stavo leggendo tutta una serie di interessanti documenti vertenti proprio i costi del cambiamento climatico e della protezione del clima, un argomento che, come Advisor, è sempre al centro della mia attenzione. Nell’andarne a riassumere i risultati, sono rimasto veramente basito nel constatare quanto tutto ciò stia radicalmente modificando l’economia nel mondo.
A puro titolo di esempio, ho scoperto che il cambiamento climatico e le sue conseguenze, rappresentino, quasi, la vita di tutti i giorni per paesi come il Bangladesh. Fino ad ora, la gente ha visto il clima come un fattore affidabile nella produzione agricola, visto che i monsoni arrivavano sempre in tempi uguali.
Ma nel 2007 sono stati così violenti, che le inondazioni hanno colpito molte dighe e le coltivazioni, destinate alla produzione di milioni di tonnellate di riso, sono state spazzate via. Tuttavia, i cambiamenti climatici non riguarderanno solo i paesi in via di sviluppo e, per capire ciò, non servono elaborare delle tristi profezie. Di fatti, basta semplicemente pensare quanto, un aumento globale della temperatura, possa andare ad influenzare sull’andamento dei raccolti, per ipotizzare che, almeno, un dieci percento di esso possa andare perduto.
Complessivamente, quindi, il mondo potrebbe perdere dal 5% al 20% della propria produzione economica, e questo propria a causa dei cambiamenti climatici. Un problema, questo, molto avvertito in Germania, paese per il quale l’Istituto tedesco per la ricerca economica, ha stimato un costo pari a 800 miliardi di euro nei prossimi 50 anni, a causa dei cambiamenti climatici.
Ovviamente, le conseguenze sono sempre difficili da stimare, pur tuttavia, sarebbe molto grave andare a minimizzare le conseguenze che ne possono derivare. Ma non è tutto. Infatti, oltre ai danni economici per l’agricoltura, i cambiamenti climatici vanno anche ad incidere altri settori come, ad esempio, l’industria del turismo. Di fatti, sono da calcolare quanti euro in meno porterebbero i turisti con montagne poco innevate ed estati troppo calde.
Oltre ai costi diretti del cambiamento climatico, sono, poi, da considerare le conseguenze indirette, come la diminuzione delle prestazioni delle persone, a causa delle alte temperature. Secondo vari studi, le prestazioni calerebbero del 12% a una temperatura di oltre 32 gradi centigradi. Fino a 2,8% della produzione economica potrebbe, perciò, essere perso.
Il costo di un’ondata di calore è stimato tra i 10 e 17 miliardi di euro solo per l’Europa. Da sempre, il futuro è stato incerto, pur tuttavia, è da ammettere di quanto l’uomo stia attualmente facendo per renderlo ancor di più problematico. Stante così le cose, è innegabile che, oggi, i chiari perdenti del cambiamento climatico siano già le regioni più povere del mondo.
Non ci si può, di certo, dimenticare di quanto l’agricoltura sia, specialmente in questi paesi, una importante fonte di reddito. In conclusione, reputo che la protezione del clima sia un qualcosa da risolvere tanto come aspetto di salvaguardia economica quanto per consentire di vivere ancora su questo pianeta.
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