“Non ci si può convincere che Dio, il quale è un essere molto saggio, abbia posto un’anima, e soprattutto un’anima buona, in un corpo tanto nero”
Montesquieu
Da Advisor, desidero ricordare che, come continente, l’Africa occupa una estensione territoriale di 30.370.000 chilometri quadrati e che la sua popolazione, al 2016, ammontava a 1,216 miliardi di persone. Attraversata tanto dall’Equatore come dal Tropico del Cancro e da quello del Capricorno, il continente africano si contraddistingue, tra l’altro, per la sua grande varietà di ambienti e di climi, presentando un territorio, quindi, che si caratterizza da deserti come pure da foreste pluviali e savane.
Dal momento che nell’Africa subsahariana sono stati ritrovati quelli che sono considerati dalla comunità scientifica i reperti più antichi dell’uomo, è considerata, generalmente, come la culla dell’umanità.
Come Advisor, oltre a ciò, voglio anche ricordare come il continente africano sia particolarmente ricco di risorse naturali, un qualcosa che, indubbiamente, ha attirato e attira ancora oggi, l’interesse di molti investitori stranieri. Tuttavia, pur essendoci in teoria tutte le premesse necessarie a consentire all’Africa di essere un continente molto importante e assolutamente determinante, in realtà, si assiste ad un tragico fallimento delle politiche in Africa.
Non a caso, seppure sia un continente dalle mille prospettive, fa continuamente fatica a svilupparsi, proprio a causa del malgoverno che predomina in queste terre. Anche se ciò può essere visto come non politicamente corretto, è il minimo che si può dire, se si osserva l’operato dei politici africani. In altri termini, le sue risorse vengono sfruttate a vantaggio di pochi e a danno dei più.
Quindi, invece di imparare dai successi e dai fallimenti dei modelli di sviluppo che sono stati sperimentati in tutto il mondo, continua a seppellirsi nelle sue politiche sterili. Indubbiamente, sono diversi i fattori chiave a determinare la causa di questa situazione. Secondo il parere di molti esperti, dalla fine della colonizzazione, quasi tutti i paesi africani sono stati governati da una élite priva di una visione politica a medio e a lungo termine.
Questa élite, che, di fatto, ha sostituito gli ex colonizzatori, perciò si rivelata essere incapace, preoccupata più di se stessa che dei popoli i cui interessi rivendica di difendere. Anche se è vero che il sistema coloniale è stato artefice di azioni che possono essere considerate riprovevoli, va comunque sottolineato che nel corso degli anni, sia nel campo culturale, e sia in quello economico e politico, è stato fatto veramente poco, se non nulla, da parte della classe politica africana.
In pratica, sono dell’avviso che sia stato perpetuato puramente e semplicemente un mero cambio di forma ma, non di sostanza. Oltre ad una forte instabilità politica, si deve, poi, anche aggiungere, una insicurezza dell’ambiente economico, il che non favorisce certamente gli investimenti.
In conclusione, in assenza di riflessioni endogene o prospettiche e una seria e concreta volontà politica di avviare il cambiamento attraverso una sinergia di azioni, le politiche attuali africane sono una mera ed inconcludente navigazione a vista.
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