L’importanza e l’influenza delle banche

“Le banche hanno provocato più danni alla religione, alla moralità, alla tranquillità, alla prosperità e anche alla ricchezza della Nazione rispetto al bene che possono aver fatto finora o che mai faranno

John Adams, 2° Presidente degli Stati Uniti d’America

Advisor Abbate - Banca1

Come Advisor valuto che la recente crisi finanziaria abbia messo in luce la necessità di comprendere il rapporto tra economia bancaria e l’economia produttiva.

Infatti, tradizionalmente l’analisi della regolamentazione bancaria e dei feedback della struttura di produzione non fanno parte del nucleo dell’analisi della letteratura bancaria. Sarebbe pertanto più che opportuno concretizzare un progetto di ricerca che sia in grado di analizzare, sia da un punto di vista teorico ed empirico, l’interrelazione tra la struttura del sistema produttivo, con attenzione particolare alle piccole e medie imprese, e la struttura e la regolazione dell’economia bancaria.

L’analisi dell’interazione tra i due mercati e le imperfette modalità esistenti in questi mercati si rafforzano a vicenda, è reputo che tutto ciò possa diventare la chiave per la progettazione di politiche di regolamentazione efficaci volte sia al mercato industriale sia per quello orientato al mercato finanziario.

Sono fortemente convinto che fondamentalmente tra gli altri obiettivi, una corretta progettazione di politiche debba espandersi anche favorendo l’accesso ai finanziamenti tanto per le piccole quanto per le medie imprese, senza però compromettere la stabilità di un sistema finanziario che è sempre a rischio.

Non per nulla, da sempre è auspicata una stabilità finanziaria, senza la quale si innesca una conseguente riduzione di credito e della capacità produttiva. Ho sempre considerato positivo un piano di lavoro che possa essere integrato in un flusso di studi recenti, anche se prevalentemente teorici, che analizzano gli effetti della regolamentazione bancaria per la stabilità del sistema finanziario e la redditività, come pure è da riconoscere che il rischio di credito è endogenamente determinato dalle decisioni prese dai debitori.

Questo è importante perché i debitori prendono le loro decisioni riguardanti la produzione, tenendo conto delle condizioni dei propri concorrenti, come pure delle condizioni del mercato bancario. L’eterogeneità delle dimensioni e la diffusione geografica delle banche, la ristrutturazione del settore bancario, per esempio, potrebbero essere la chiave per determinare le tecnologie utilizzate dalle banche per valutare il credito.

È indiscutibile che vi sia una forte influenza delle banche nell’economia mondiale. Le banche, quindi, svolgono un ruolo importante nello sviluppo dell’economia in ogni paese.

Advisor Abbate - Banca3Se prendiamo come esempio il Cile, sarà possibile constatare come esse abbiano una interferenza importante nella crescita monetaria ed economica. Infatti, l’economia del Sud America sta cercando ogni giorno di crescere, creando paesi più stabili.

Come Advisor ho avuto modo più volte di constatare paesi come il Brasile, la Colombia, il Cile e il Perù, abbiano avuto una maggiore crescita economica negli ultimi anni.

Pertanto, le banche possono promuovere lo sviluppo e la crescita dell’economia di una Nazione, avendo un costante controllo dei tassi di interesse e fornendo la possibilità della creazione di crediti appropriati che possono essere utili sia per le piccole sia per le medie imprese.

In conclusione, le banche in qualsiasi Paese possono sostenere fortemente la crescita economica, in quanto forniscono la possibilità di generare risparmi, e, quindi, sono anche in grado di fornire prestiti per qualsiasi individuo o società in grado di soddisfare i suoi obblighi finanziari e gli impegni con i fornitori.

 

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Le banche, fin dall’antichità hanno in mano il potere economico e finanziario

Non è vero che le banche sono come i ladri. Il ladro i soldi viene a prendermeli in casa, la mia banca invece pretende pure che glieli porti!

(Maurizio Crozza)

Advisor Abbate - banchieri

Come Advisor ricordo ancora molto bene quando il professore di economia all’università, più volte sottolineava che la raccolta di depositi era in special modo la funzione originaria delle banche. In pratica, la banca provvedeva a custodire i denari per conto dei risparmiatori.

Ma, questo concetto di base ben presto mutò. Infatti, le banche constatarono che questi depositi non erano tutti contemporaneamente ritirati, come pure anche se una parte ne era ritirata altra ne affluiva. Compresero quindi molto bene come fosse possibile prestare un determinato ammontare dei depositi stessi.

La funzione monetaria che hanno le banche è risalente a tempi che sono molto lontani, ed è la conseguenza di una lenta e costante evoluzione nei secoli. I documenti disponibili, infatti, consentono di poter far riallacciare alle più antiche civiltà orientali la genesi di una attività che è assimilabile molto a quella bancaria.

Advisor Abbate - Banchiere medioevaleNel codice di Hammurabi si testimonia come in Babilonia già a partire dal II millennio a. C. fosse di corrente consuetudine la pratica di quelli che noi oggi chiameremo “depositi di conto corrente”. I templi e il palazzo reale erano i luoghi ove erano serbati i tesori pubblici.

In pratica assolvevano le funzioni di una banca, ove i cittadini riponevano le proprie ricchezze affidando, ad esempio, oggetti preziosi metalli e cereali, e in cambio di questo ricevevano regolari quietanze. Mi ricordo anche che sorsero poi banche babilonesi per iniziativa privata, le quali inoltre offrivano già un servizio davvero all’avanguardia è cioè la “rimunerazione per conto di terzi”, e facevano ciò andando a prelevare i soldi da quelli depositati e affidati a loro; concedevano, inoltre anticipazioni ai clienti e mutui.

Dopo il V secolo a. C., sotto l’influsso delle vicine civiltà orientali, nacque l’attività bancaria anche in Grecia, attività che ben presto andò accrescendosi soprattutto grazie alla propagazione della moneta coniata. Ricordo anche che i primi banchieri greci, che erano all’epoca chiamati i trapezisti, assolvevano già moderne funzioni come, ad esempio, concedevano prestiti, esplicavano funzioni di cambiavalute, effettuavano pagamenti spesso su ipoteca o pegno per conto dei “correntisti”, come erano frequenti i prestiti marittimi.

Advisor Abbate - Mostra-Firenze-Il-Denaro-e-la-BellezzaA partire dal IV secolo a. C. anche a Roma si eseguivano operazioni bancarie del tutto uguali a quelle che erano soliti fare i trapezisti della Grecia. Le forme di documentazione, in epoca romana, si andarono a perfezionare. L’organizzazione bancaria in tutto l’Occidente ebbe il tracollo alla caduta dell’Impero Romano.

Solo dopo l’Anno Mille, con il propagarsi di una vita economica, anche grazie alla ripresa dei traffici commerciali, si assistette al risorgere di una certa attività bancaria. I promotori furono, quindi, i mercanti, e gli Italiani furono i primi, visto che la loro sfera di interessi economici andava dall’occidente europeo fino alla terra santa, ma anche con la parte settentrionale del continente africano.

Come Advisor questi ricordi di studi universitari mi hanno concesso di poter comprendere le funzioni delle banche e di come i grandi potenti dell’economia operano.

Perché l’attuale crisi economica è scoppiata così drammaticamente

Incolpare gli speculatori come causa della crisi finanziaria risale al tempo dei Greci. È quasi sempre la risposta sbagliata.

(Larry Summers)

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Di certo, l’attuale crisi finanziaria è la peggiore che il mondo abbia mai visto dai tempi della Grande Depressione del 1929. Come Advisor, questo argomento lo dovuto più volte affrontare, nel tentativo di poter proporre delle valide soluzioni.

È anche il caso di ricordare che alla base di tutta questa situazione che si è venuta a creare, parte dal 2007.

In linea di principio, nell’andare ad analizzare le motivazioni che ne furono la causa e che hanno, quindi, determinata questa crisi, è impossibile non considerare gli Stati Uniti come la fonte. Il tutto partì dal, oramai noto problema dei mutui – subprime. Pur tuttavia, sulla base della mia esperienza professionale, valuterei il discorso su un più ampio raggio.

Partendo proprio dagli eventi che si sono innescati nel 2007, è, per quanto mi riguarda, forviante non valutare gli effetti prodotti da una finanziarizzazione eccessiva dell’economia, come è anche da ammettere che si era generato, antecedentemente al 2007, un vero e proprio distacco fra la finanza e l’economia reale.

Mutui-Subprime1Non posso neppure sottovalutare che, sempre secondo il mio parere, vi siano anche altre ragioni, per lo più sottovalutate, che hanno determinato lo scoppio della crisi finanziaria. Infatti, negli anni precedenti a quel periodo, si erano venuti a materializzare eventi sociali, antropologici, economici e storici che avevano interessato più Paesi.

Forse, sarebbe anche il caso di portare sul banco degli imputati il processo di globalizzazione, che ha investito tanto le economie quanto i mercati. Credo che sia innegabile che il processo di globalizzazione, abbia di base contagiato ambiti di più largo respiro, dando il via a cambiamenti che possono anche essere tranquillamente definiti epocali.

Se con la tempesta provocata dalla attuale crisi economica, attività che risultavano essere già in bilico sono state letteralmente spazzate via, non posso non ricordare quanto una così spinta globalizzazione dei mercati abbia potuto contribuire a far divenire la crisi economica ancora maggiormente devastante. Negli ultimi decenni si è creata una sproporzione abissale tra redditi da capitale e redditi da lavoro.

In pratica, i redditi da lavoro rispetto ai redditi da capitali sono molto minori. Questa situazione, ha contribuito a far crescere le ingiustizie sociali e le diseguaglianze, al punto tale da trasformarsi in un serio problema perfino per l’economia globale.

mutui-subprime2C’è stata una sorta metamorfosi dell’economia politica capitalista: dal keynesismo, che aveva caratterizzato il dopoguerra, si è passati al neoliberismo attuale. Si è passati, in pratica, da una crescita economica tramite una redistribuzione che andava dall’alto verso il basso, ad una crescita economica tramite una redistribuzione che procede dal basso verso l’alto.

La fine dell’egemonia economica indiscussa degli Stati Uniti ha provocato anche una fase di sistemico caos. Non per nulla, nessuna delle superpotenze economiche è riuscita a occupare quel posto egemonico che fino a poco tempo fa avevano occupato, appunto, gli Stati Uniti.

Questo accade anche perché la Cina è circondata da competitors che sono sufficientemente potenti come la Russia e il Brasile. Senza poi dimenticare che proprio a causa della globalizzazione, non si è più stati in grado di poter contare su un baricentro economico come era accaduto nel passato con gli Stati Uniti ma si sono venuti a creare maggiori centri dell’economia mondiale.

A fronte di tutto ciò, pare evidente, come si vada a determinate un caos economico accompagnato anche da squilibri incombenti e crisi cicliche.

In conclusione, come Advisor, voglio ricordare che i Governi europei, per evitare un crollo completo del sistema bancario, sono intervenuti in soccorso delle loro banche con un sostegno urgente di una scala senza precedenti, e cioè con l’equivalente del 13% del PIL annuo dell’Unione Europea.