Una generazione non abituata al lavoro rinuncia all’Expo

A centinaia di giovani poco più che ventenni era stato prospettato uno stipendio di circa 1400 Euro al mese per 6 mesi, ma hanno rifiutato

Expo_2015

Sono abituato a girare il mondo e a confrontarmi giornalmente con realtà e culture diverse, eppure sono rimasto basito nell’apprendere che otto giovani, poco più che ventenni, su dieci hanno letteralmente mandato al diavolo l’opportunità di poter guadagnare fra i 1.300 e i 1.500 euro al mese.

Sarebbero stati assunti per lavorare da maggio ad ottobre presso l’Expo di Milano. Perché questo diniego? Hanno spiegato che i turni per lavorare all’Expo erano troppo scomodi.

Prendendo come media 1.400 euro e moltiplicando per i sei mesi lavorativi fa esattamente 8.400 euro. Orbene, questi poco più che ventenni hanno rinunciato a poter avere nelle proprie tasche questa ragguardevole cifra. Tale notizia, che apparentemente potrebbe sembrare essere di cronaca nazionale, proprio grazie alla globalizzazione e ad internet, ha viaggiato per tutto il mondo.

Ma, come, stiamo ancora lottando per non farci etichettare come il Paese di mafiosi, mangiatori di spaghetti e suonatori di mandolino, e poi, con la tanto proclamata crisi, ben otto ragazzi e ragazze su dieci sputano, scusate l’espressione, su una cifra di 8.400 euro da incassare per sei mesi di lavoro.

Lavoro oltretutto da eseguire in un palcoscenico mondiale come quello proposto da Expo Milano, dove si possono anche intrecciare conoscenze, stabilire contatti per future soluzioni lavorative. Credo che un affronto del genere, un atteggiamento di disprezzo anche rivolto a tutte quelle centinaia di migliaia di lavoratori che sono costretti ogni giorno a fare i pendolari per portare a casa dei soldi, dovrebbe meritare una punizione esemplare.

Sono dell’avviso che uno Stato dovrebbe essere anche in grado di non far passare liscia in qualche modo chi ha comportamenti del genere. Non solo, ma arrivo anche a sostenere che se un poco più ventenne rifiuta 8.400 euro per un lavoro da svolgere in sei mesi, anche la famiglia dovrebbe assumersi le sue responsabilità. Dico questo perché se una persona si comporta in questa maniera, vuol dire che gran parte della colpa è anche della famiglia di appartenenza che non è stata in grado di trasmettere dei sani valori e principi.

Expo, albero della vita

Expo, albero della vita

I giovani rinunciano a lavorare per sei mesi all’Expo e poi ci si meraviglia se si evidenzia come quella dei giorni d’oggi sia una generazione poco propensa ad affrontare gli impegni e che non ha voglia lavorare essendo abituata, ed è qui un’altra colpa di molte famiglie, ad avere tutto e subito.

Certo, come Advisor, so perfettamente che fare di ogni erba un fascio sia un errore. Pur tuttavia, quando questi episodi sono ripetitivi e costanti nel tempo, il giovane che invece ha voglia di lavorare, di fare sacrifici, di assumersi degli impegni, diventa una sorta di mosca bianca.

Personalmente, visto il comportamento non qualificabile, se non con termini poco urbani, di questo vero e proprio “esercito” di giovani che ha rifiutato un così significativo guadagno, li costringerei per sei mesi a lavorare a zero soldi per svolgere assistenza ai malati, a tutte quelle persone sole, a chi soffre negli ospedali e spera di essere ancora per un giorno vivo, a tutti quegli anziani che girovagano per le nostre metropoli; come pure li manderei sempre per sei mesi e sempre a zero soldi, a ripulire i fiumi, i laghi, le spiagge, ma anche a mungere le vacche e a ripulire le stalle. Forse comprenderebbero meglio il significato della vita e il reale valore dei soldi onestamente ottenuto con il sudore della propria fronte.

 

 

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Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita

Sarà il tema al centro di Milano Expo 2015. L’occasione per ricordare un importante agronomo italiano come Nazareno Strampelli

campo di grano

Come Advisor e come italiano, non posso che essere orgoglioso che il nostro Paese, dal primo maggio al 31 ottobre 2015, ospiterà un evento a livello mondiale come l’Expo Milano 2015.

L’Esposizione Universale si presenta con un tema davvero avvincente, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Milano Expo 2015 sarà, quindi, una vetrina a livello mondiale, nella quale tutti i numerosi Paesi che vi partecipano avranno modo e occasione di poter mettere in luce le proprie migliori tecnologie volte a voler fornire una concreta risposta ad una esigenza che è divenuta mondiale.

Infatti, lo scopo primario dell’evento è quello di illustrare quali metodologie si possano applicare per poter riuscire a garantire del cibo che risulti essere sia sano così come sicuro e, soprattutto, come poter assicurare che gli alimenti possano essere effettivamente sufficienti per ogni essere umano e, nel contempo, rispettare i sempre più delicati equilibri della nostra Terra.

Certo, un arduo e difficile, compito. Come Advisor comprendo che tale evento debba anche rispondere a determinate esigenze, come pure vi siano da rispettare delle tempistiche e mettere in evidenza determinati aspetti. Pur tuttavia rimango alquanto sorpreso che in una manifestazione che si svolge per la bellezza di ben sei mesi e che ha come programma di base Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, non si siano trovati almeno cinque minuti per rendere omaggio ad una delle figure storiche, ad un personaggio che ha dedicato tutta la sua vita per combattere la fame: Nazareno Strampelli.

Nazareno Strampelli in un campo di granoEra un agronomo e scienziato, è riuscì ad incrementare in maniera significativa la qualità e la quantità del grano prodotto nel nostro Paese, attraverso il miglioramento genetico e a cui si deve in gran parte il successo della Battaglia del Grano, con la quale l’Italia in un solo decennio, dal 1920 al 1930, riuscì a raddoppiare la produzione a parità di superficie coltivata.

Nazareno Strampelli, è anche un magnifico esempio di correttezza e onestà morale, in quanto non si arricchì, perché scelse di non chiedere mai royalty per lo sfruttamento commerciale delle sue varietà. Alle pubblicazioni scientifiche dedicò poco tempo, prediligendo piuttosto il concentrarsi nel lavoro in laboratorio e sui campi.

Le varietà di frumento create da Nazareno Strampelli furono anche esportante in Messico e furono una delle basi di studio di miglioramento genetico che condussero alla Rivoluzione Verde degli Anni Sessanta.

La gran parte del lavoro e dei successi di questo meraviglioso e incredibile personaggio, avrebbe di certo dovuto avere una più attenzione. Expo Milano 2015 rappresentava la migliore occasione anche per celebrare uomini italiani di un alto spessore morale e professionale come appunto Nazareno Strampelli.

Come Advisor, mi auguro che chi possa intervenire per rimediare a questa dimenticanza, lo faccia al più presto, anche perché giusto che le future generazioni sappiano che nel nostro recente passato vi è stata più di una luminosa personalità.

Expo 2015, il mercato mondiale si incontrerà a Milano

Per il Made in Italy una occasione (da non perdere) per intrecciare affari con realtà estere per una vera ripresa dell’economia

Expo2015_mappa1851, Inghilterra, Londra, Crystal Palace in Hyde Park. 2015, Italia, Milano. Dalla Prima Esposizione che si svolse appunto nella terra di Albione, a quella che si terrà a partire dal 1° maggio, il mondo è davvero molto cambiato.

Due guerre mondiali, il genocidio degli Ebrei, le due bombe atomiche lanciate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki, la guerra in Corea e in Vietnam, la Perestroika, il crollo del muro di Berlino e la riunificazione della Germania. E questo solo per ricordare alcuni degli avvenimenti che di certo hanno avuto un’eco di livello planetario.

Oltre a tutto ciò, l’intero pianeta è stato attraversato da avanzamenti e innovazioni tecnologiche, scoperte di incredibile importanza. Pur tuttavia ancora oggi la manifestazione che ufficialmente è chiamata come Esposizione Universale, o per meglio dire World Exposition, è sempre il palcoscenico ideale per poter mettere in luce il Paese.

Sull’argomento vi sono le più disparate opinioni e, come, non di rado capita, in Italia si erano creati gruppi che erano favorevoli e quelli che non lo erano e che ancora esprimono la loro decisa contrarietà.

Quel che è certo e che i numeri parlano chiaro: 147 partecipanti ufficiali, di cui 144 Paesi e la Commissione Europea, il CERN e l’ONU come organizzazioni, cinque aree tematiche, che andranno a sviluppare il tema proposto e cioè “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Queste sicuramente sono le luci. Eppure sull’Expo 2015 vi sono anche varie ombre, che guarda caso, riguardano sempre la questione degli appalti.

A seguito di rigorose indagini effettuate da parte della magistratura milanese vi sono stati anche numerosi arresti. Truffa, turbativa d’asta, associazione per delinquere, questi sono i reati ipotizzati, e le conseguenti vicende giudiziarie, con l’Expo ormai di fatto alle porte, non sono ancora adesso definitivamente concluse.

Si deve guardare con ottimismo all’Expo 2015

Expo_2015Nel febbraio del 2013 la Camera di commercio di Milano aveva commissionato una ricerca dalla quale emergevano alcuni dati che potevano suscitare un certo interesse. Infatti si parlava di 25 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, si stimavano 200 mila nuovi posti di lavoro. Forse le cose non andranno realmente in questo modo, ma l’importante è auspicare che tutto proceda nel migliore dei modi e che si registri la tanto auspicata spinta.

Sotto sotto rimane un certo timore che il tutto potrebbe essere solo una di ubriacatura collettiva, un specie di volo pindarico supportato e legittimato da stime economiche forse un po’ troppo azzardate. Ovviamente si deve guardare agli aspetti positivi dell’Expo 2015 come una immensa vetrina, una vastissima piazza dalle enormi potenzialità dove Made in Italy e mercati esteri si incontrano ed intrecciano affari per una vera ripresa dell’economia, non soltanto nostrana.

E come soleva ripetere spesso Tonino Guerra, “l’ottimismo è il profumo della vita”, ragione per la quale spero vivamente, da italiano e da uomo d’affari che ha ancora fiducia in questa Nazione, che vi siano dei reali benefici e dei favorevoli impatti, almeno per il settore del turismo. In ogni caso i reali conti si potranno tirare il 31 ottobre del 2015, quando si spegneranno le luci della casa di Expo 2015 Milano.