Raccolta differenziata del vetro, italiani virtuosi

In netto miglioramento il recupero dei contenitori di vetro usati. Merito pure di una campagna del CoReVe negli ultimi 4 anni

vetro

Non posso che essere soddisfatto nel sapere, come Advisor, che i cittadini italiani sono fra i più bravi nel dedicarsi alla raccolta differenziata del vetro.

Do il mio plauso alla manifesta volontà ecologica del popolo italiano, come pure per il forte senso di responsabilità che sta dimostrando di avere nei confronti della Natura.

Oggi più che mai, e lo possono sostenere come nel mio ruolo di persona attenta alle questioni economiche, le materie prime costituiscono un bene prezioso e ottenere risultanti importanti anche nella raccolta differenziata significa raggiungere dei traguardi economici di una certa rilevanza. Desidero anche far pervenire al CoReVe (il Consorzio Recupero Vetro) la mia gratitudine per tutti gli sforzi da ha compiuti e sta compiendo.

Infatti, come non si può non sottolineare come il forte impegno e l’alto senso civico dimostrati dagli italiani nella raccolta del vetro, siano il frutto delle numerose campagne informative svolte dal CoReVe negli ultimi quattro anni. Grazie a questo paziente, attento e certosino lavoro, oggi sempre più italiani hanno compreso appieno l’importanza dettata da una corretta opera di raccolta differenziata del vetro.

Le cifre riportate, infatti, non fanno altro che dare il giusto riconoscimento a tutta questa attività. Da questi dati incoraggianti si desume chiaramente che i cittadini italiani hanno metabolizzato molto bene un’idea collettiva, nella quale si pone l’accento sul fatto che quanto si getta non è un rifiuto, ma è una preziosa risorsa.

Il vetro, cosi riciclato secondo un preciso percorso, potrà essere riutilizzato in una sorta di processo che non hai mai termine, e grazie al quale si potrà garantire alle future generazioni un pianeta più sano e maggiormente conservato.

Raccolta vetro, tabellaSi potrà, in questa maniera avere un ambiente migliore, contribuendo a limitare in maniera drastica ogni forma di inquinamento e, cosa davvero molto importante, dare il proprio fattivo apporto per un risparmio energetico così come per la conservazione delle materie prime.

Dopo soli quattro anni, la raccolta del vetro è arrivata ad avere una quota del 74,5%. Un dato che, reputo importante, ma so perfettamente che i cittadini italiani sapranno sicuramente far ancor di più lievitare.

È anche da sottolineare il prezioso il ruolo in tutto questo assunto dal Consorzio Recupero Vetro, una delle tante eccellenze del nostro Paese. Anche grazie al loro proficuo lavoro, oggi una ampia maggioranza di cittadini italiani contribuisce alla salvaguardia del pianeta Terra, proprio consentendo di raggiungere considerevoli traguardi nella raccolta differenziata del vetro.

Leggendo i dati forniti dal Consorzio Recupero Vetro, faccio i miei complimenti per l’opera fino ad oggi portata avanti; una opera che si è anche potuta andare a concretizzare potendo contare su una moderna organizzazione. È indiscutibile che i loro principali sforzi sono volti ad una ricerca costante di innovative soluzioni, tramite le quali si può andare tanto a migliorare quanto a ottimizzare la complessa e vitale catena della raccolta differenziata del vetro.

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L’Italia che funziona non viene tutelata da chi governa

Le eccellenze italiane primeggiano in tanti settori, ma non hanno una adeguata protezione. Emblematico il caso di quello enogastronomico

Prosciutto di ParmaNonostante la presenza della criminalità organizzata, dei disservizi, il malaffare, della politica corrotta e corruttrice, insomma nonostante tutto, è di incredibile piacere poter constatare che vi sia ancora una industria capace di funzionare e soprattutto in grado di soddisfare il consumatore straniero.

Per quanto miracoloso possa sembrare, quindi, vi sono aziende italiane ancora in grado di tenere in alto il nostro vessillo. Mi dà davvero enorme soddisfazione il poter constatare che la cosiddetta “eccellenza italiana” abbia ancora un così elevato valore nei mercati internazionali, che venga ancora una volta riconosciuto l’italico valore. È vero, lo ammetto, sono profondamente nazionalista, sono ancora una persona che quando sente il suo Inno Nazionale o intravede all’estero la sua bandiera, non riesce a trattenere una lacrima, una lacrima che sgorga dal cuore al pensiero della mia Patria, della mia terra.

A dispetto della politica, della burocrazia, della feroce concorrenza dei cosiddetti “Paesi emergenti”, esiste, pertanto, una Italia che funziona, capace di produrre eccellenze invidiate da tutto il mondo.

Fra i vari comparti economici che riescono ancora a sostenere sulle proprie spalle il peso di uno Parlamento capace solo di fare i propri interessi personali (inteso in senso allargato, ossia di partito), ci è un comparto di particolare valore, ma assai poco protetto e di certo scarsamente difeso da una imbelle classe politica.

È il settore agricolo quello capace di produrre prodotti enogastronomici che non hanno alcuna corrispondenza per la loro qualità, per la loro sincera e ottima bontà; tanto per citarne uno, lo squisito Prosciutto di Parma. Eppure, basterebbe semplicemente superare il confine con la Francia, per esempio, per scoprire come fare pubblicità delle proprie specialità. Sia che sia un semplice e classico bistrò oppure un celebrato ristorante, se vi recherete in Francia, potrete constatare come vengono presentati e serviti i loro formaggi.

I nostri ottimi prodotti caseari, e non per voler fare del mero nazionalismo, non solo offrono una più ampia scelta, ma sono proprio migliori per qualità e sapore.

Il Governo italiano fa poco o nulla per proteggere il Made in Italy

vinoEppure il nostro Governo, anche in seno alla Comunità Europea, non fa nulla per difendere il Mady in Italy. Non per nulla, molti consumatori europei come pure extra europei vengono truffati andando ad acquistare prodotti alimentari con nomi che richiamano palesemente nostri prodotti ben noti, e che vengono regolarmente venduti con tanto di tricolore, pur non avendo nulla anche fare e spartire con i nostri prodotti originali.

Però, provate a trovare un pseudo prodotto francese in commercio. I nostri vini, i nostri vari prodotti gastronomici tipici vengono ad essere venduti su numerose piazze con chiari e rimarchevoli riferimenti a quelli originali, senza che via da parte di chi ci Governa alcuna seria presa di posizione.

Certo, non è più il tempo di armarsi e partire in guerra. Ma se oggi sempre meno cannoni e carrarmati vengono ad essere utilizzati, bisognerà pure tutelare i nostri prodotti in questa scorretta guerra economica.

Si parla tanto di una Europa unita, senza poi però ricordare che non esiste di fatto una unica polita economica, una unica politica interna ed estera.

Si è pensato, o meglio si è voluto far credere, che con la moneta unica si fosse diventati improvvisamente un’unica grande Nazione. Peccato però che non ricordano mai che quando i rappresentanti dei vari Governi francesi, olandesi, belgi e delle altre nazioni, vanno in giro per il mondo non concludono accordi commerciali per un Europa, ma per la propria Nazione.