La fabbrica intelligente proietterà l’industria nel futuro

L’innovazione è tutto. Quando si è in prima linea si riesce a vedere quale sarà la prossima innovazione necessaria. Quando si è dietro, si devono spendere le energie per recuperare terreno

Robert Noyce

Come Advisor ho l’opportunità di poter seguire fare seminari e incontri, il che mi permette non solo di ampliare le mie conoscenze, ma di avere anche dei produttivi faccia a faccia e interessanti scambi di opinione.

Recentemente, ho preso parte ad un convegno dall’argomento più che interessante sotto ogni prospettiva. Infatti, il tema dominante era proprio quello di come la fabbrica intelligente potrà essere fondamentale tanto per proiettare il comparto industriale quanto l’economia in un futuro prospero.

Come Advisor, per tanto, mi sento di poter dire: “Benvenuti nel futuro”.

Di fatto, si è dato l’avvio a quella che molti esperti del settore chiamano già la quarta rivoluzione industriale. Anche se può essere un po’ troppo prematuro, tuttavia è da considerare quali siano gli effettivi sforzi volti a realizzare una economia industriale ispirata sempre più a sentimenti innovativi e maggiormente attenti ai delicati equilibri ambientali.

Per molti versi, ho avuto la netta sensazione che tra gli imprenditori più capaci e in grado di vedere più in là del proprio naso, sia vivo un sentimento di responsabilità nei confronti di tutto quel che è legato alla salvaguardia del pianeta Terra. Infatti, molti di loro, sono già particolarmente attivi in tutta una serie di iniziative volte a sviluppare serie e concrete collaborazioni con organizzazioni che operano seriamente nel contesto dell’innovazione nel settore.

D’altra parte, è chiaro che la chiave di volta se si vuole effettivamente aumentare il successo industriale e il conseguente sviluppo di un Paese, sia quella di saper vedere con una ottica molto più aperta e attenta ogni possibile forma di innovazione. Se fino a qualche tempo fa essere più rispettosi dell’ambiente era visto come una moda, un mezzo per apparire, oggi, tale visione è diventata un qualcosa di assolutamente necessario e doveroso per ogni paese industrializzato ma, anche per quelli in via di sviluppo.

Ad esempio, sono molto d’accordo nell’andare a sviluppare progetti che possano contribuire a rendere le città più verdi e anche più vivibili.

Nel mondo, vi sono già diverse aree metropolitane che hanno messo in atto misure per ridurre il traffico su strada andando ad investire cospicui capitali nel trasporto pubblico, al fine di rendere più efficienti i propri centri urbani. Se tecnicamente gli obiettivi sono la riduzione delle emissioni di CO2 e, di conseguenza, l’inquinamento, non si può obliare che tutto ciò consente di creare nuove opportunità con evidenti ricadute sia sul piano occupazionale e sia per quello che riguarda l’aspetto economico.

Rendere migliori i luoghi ove si vive e si lavora, inoltre, permette di dare maggior impulso anche al turismo.

Anche se le strade che portano a questo potenziale complessivo miglioramento sono irte di difficoltà e di resistenze legate a interessi di parte, pare assodato che il via a questa visione sia stato già dato.

Altro aspetto che vede coinvolti tanto il mondo economico quanto quello industriale è la volontà anche di ridurre le emissioni che coinvolgono il mare. Non per nulla, già varie industrie hanno sviluppato sistemi di propulsione in grado di abbattere considerevolmente le emissioni di CO2, favorendo un minor inquinamento nel mare.

In conclusione, reputo che si stia, nella sostanza, procedendo verso la giusta direzione e che, passo dopo passo la fabbrica intelligente proietterà l’industria nel futuro.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.