Rischiare mettendosi in gioco: questo è “Fare impresa”

Da Advisor sono convinto più che mai che la soluzione per dare un calcio alla crisi economica non sia quella di piangersi addosso, ma di trovare il coraggio di fare impresa. Ma si deve guardare a nuove forme di imprenditoria e non si deve solo – cosa che fanno purtroppo troppi piccoli e medi imprenditori – pensare che si debba fare impresa solo per creare un posto di lavoro per potersi assicurare una fonte di reddito.

Ovviamente questo è un aspetto importante, ma non di certo si devono perdere altri importanti obiettivi. Di fatti, da Advisor, sono dell’opinione che il fare impresa significhi sì credere in un progetto, avere delle idee ben precise e impegnarsi per realizzarlo. Tuttavia, si deve anche saper rischiare mettendosi in gioco e rispettare scadenze e impegni. Il fare impresa ha un suo proprio fascino per l’opportunità di poter autogestire il proprio lavoro in totale autonomia, così come sapersi rinnovare in base a come il mercato si evolve ed alle esigenze della clientela.

Inoltre, è fondamentale che le risorse investite siano alla fin fine produttive, poiché ritengo che solamente se la ricchezza circola si può produrre ricchezza e tutto questo porta dei vantaggi sia all’imprenditore così come alla collettività nel suo complesso.

Non basta però buttarsi a capofitto in una attività. Difatti si devono fare precedentemente delle precise valutazioni. Si deve valutare il tutto a mente fredda, con correttezza e attenzione. Le scelte non ben ponderate e affrettate non fanno che condurre al fallimento.

Tra i fattori da considerare vi sono: l’idea, il rischio d’impresa, le personali attitudini imprenditoriali, le opportunità di localizzazione e, cosa non ultima da considerare, lo strumento finanziario che potrebbe risultare maggiormente idoneo.

Non è sufficiente riempire il magazzino, assumere qualcuno, predisporre la sede o il sito produttivo.

Chi si accinge a fare impresa imprenditore deve avere una buona infarinatura su quella che è normativa inerente le autorizzazioni, i requisiti ambientali e la sicurezza.

Da Advisor mi capita non di rado constatare che moltissime persone o team creano una  start-up “ad hoc” ossia con la finalità di riuscire ad avere dei finanziamenti. Ma così facendo non si fa vera impresa; il vero fare impresa, infatti, comprende il rischio imprenditoriale. Questo per dire che non si può pretendere di fare l’imprenditore esclusivamente con il denaro altrui.

C’è un’altra questione che fa riflettere: oggi come oggi lo scopo del fare impresa parrebbe essere quello di creare un qualcosa che si vorrebbe abbia successo in un brevissimo lasso di tempo, solitamente entro una manciata di anni. Ma questa visione è errata. Tutto deve essere fatto con la giusta tempistica.

Purtroppo siamo in un’epoca dove fioccano imprenditori “seriali”, che non fanno altro che mettere su una azienda con il solo ed esclusivo scopo di poi poterla vendere in tre anni, per poi passare a una altra creazione e via dicendo. Ma tutto non ha nulla nulla a che fare con il vero business. Credere in un progetto e mettersi in gioco rischiando: questo è il vero “Fare impresa”.

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