L’Italia è un Paese senza alcun nocchiere che naviga a vista

Chi non sa governare, è sempre un usurpatore

Carlo Bini

La figura del nocchiere è fondamentale a bordo di una nave. Difatti, è a lui che vengono ad essere attribuiti incarichi di rilevante importanza quali il governo e i servizi. Se ad Enea in viaggio verso l’Italia, viene tradizionalmente assegnato un personaggio frutto della mitologia romana come nocchiere, ossia Palinuro, è, invece, molto chiaro che alla “nave” Italia non ve né alcuno.

Inoltre, se il racconto narra che il povero Palinuro è tradito da quello che era il dio Sonno, sarebbe da dire che, oggi, l’intera nazione italiana è sotto l’influsso del dio Sonno.

Come Advisor, reputo che sia davvero difficile non notare come, nel procelloso mare degli avvenimenti mondiali, la rotta dell’Italia sia fondamentalmente ondivaga. D’altra parte, molti delle più importanti decisioni che hanno inciso profondamente il Paese Italia, sono state prese da governi affatto legittimati da elezioni, ma frutto di imposizioni da parte del presidente della Repubblica, ovvero Giorgio Napolitano.

Il risultato di ciò è davanti agli occhi: un governo poco stabile, con opinioni incerte, una politica oscillante tra il comico e l’assurdo e il paranoico, un sistema, in definitiva, ondeggiante, mutevole e instabile.

Di contro, reputo come Advisor, che sarebbe stato assolutamente necessario avere una classe politica, frutto di una espressione popolare, che fosse ferma e determinata. Alle volte i sillogismi portano a fare dei ragionamenti. Un primo paragone che mi viene subito in mente, ad esempio, è la nazionale di calcio italiana e il modus operandi del governo.

Infatti, tanto la nazionale di calcio italiana quanto il governo stanno attraversando una profonda crisi. Tuttavia, mentre alla guida della prima è stato incaricato a rivestire il ruolo di nocchiere Gian Piero Ventura, di certo a Paolo Gentiloni il popolo italiano non ha assegnato alcun compito.

È difficile davvero comprendere fino a fondo la situazione italiana e, tutto ciò, ha pesanti ripercussioni in campo economico. Una nazione che ha portato cultura in tutta Europa, oggi vivacchia rimanendo perennemente ai margini.

Può sembrare una litania, pur tuttavia, come assorbire il fatto che paesi dell’Est come, ad esempio, Romania e Bulgaria, hanno una economia galoppante e come interpretare che sia la Grecia e sia la Spagna sono in decisa ripresa?

All’interno della Unione Europea, l’Italia, invece, continua ad arrancare e a rimanere, tristemente, nelle posizioni di rincalzo, per non dire in fondo alla classifica.

Ovviamente, come in tutte le cose, vi sono opportune spiegazioni che, purtroppo, il regime oggi imperante, non solo nega ma impedisce, in pratica, che vengono ad essere portate a conoscenza. A Mussolini, ovvero quel dittatore che hanno messo a testa giù a piazza Loreto a Milano, sono continuamente contestate, ancora oggi, azioni e decisioni.

Perché, invece, in un paese che ama tanto definirsi democratico, devono esserci persone incapaci a governarlo? O forse, si vorrebbe negare che nel nostro Paese vi sia una pressione fiscale enorme e una spesa pubblica fuori controllo?

 

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