Il piano di finanziamento per un progetto responsabile

Banchiere: colui che presta il denaro degli altri e tiene l’interesse per sé

John Garland Pollard

Da Advisor, come logico che sia, più di una volta debbo confrontarmi con quelle che possono essere le cosiddette aspettative degli investitori in un piano di finanziamento per un progetto responsabile.

Reputo che le aspettative di un investitore possono essere considerate regolate da una triplice convergenza di fattori, quali, la strategia aziendale, i suoi risultati e la sua governance, ossia l’insieme di quelli che sono le procedure, le regole e i principi. In linea generale, si potrebbe liquidare tutta la questione asserendo che un investitore è pagato in due modi e, cioè, dai dividendi ricevuti e dalla plusvalenza che realizza sulla vendita dei titoli.

Tuttavia, reputo da Advisor, che si vitale esaminare attentamente la strategia adottata, nonché valutare le competenze del team di gestione.

Di base, un investitore desidera monitorare e misurare la redditività di una azienda. A questo, personalmente aggiungo una determinata particolarità che contribuisce a sviluppare una strategia di solidarietà in grado, quindi, di tener conto tanto della redditività finanziaria quanto l’impatto sociale.

Per misurare la redditività finanziaria vi sono strumenti di vario tipo come, ad esempio, i noti margini operativi, i quali permettono di studiare la sostenibilità di una azienda. Altro strumento è fornito dalla analisi del rapporto esistente tra reddito operativo e fatturato, elemento che fornisce una fotografia delle capacità aziendali di saper generare profitti dalla propria attività.

Anche la cosiddetta redditività finanziaria, ossia il rapporto tra il patrimonio netto e il reddito agli azionisti, è particolarmente utile a tale analisi.

Ultimo, ma non ultimo punto è quello fornito dal ROI, cioè dal Return On Investment, il quale misura il rendimento di un investimento, cioè, in termini più semplici, l’importo del denaro guadagnato per ogni euro investito.

Un tema chiave nell’imprenditoria sociale, invece, è la misura della redditività extrafinanziaria. Non si può, infatti, dimenticare come vi siano molti aspetti che concorrono ad ostacolare un concreto sviluppo ad un ritorno sociale dell’investimento stesso.

In definitiva, comunque, un piano di finanziamento per un progetto responsabile non può non che basarsi sulla redditività attesa da un investitore, la quale varia in base ai suoi vincoli e alle sue aspettative. Tra i vari studi compiuti per comprendere le aspettative medie dei finanziatori e la remunerazione che un imprenditore sociale è disposto a dare, sono arrivato alla conclusione che una redditività del 5% sembra soddisfare entrambe le parti.

Certamente, sono ancora molti i passi che permettano ad arrivare ad una sostanziale gestione dei fondi di solidarietà. Alle volte, purtroppo, un piano di finanziamento per un progetto responsabile è il frutto di informazioni che, nella realtà dei fatti, risultano essere troppo standardizzate, mentre personalmente sono dell’avviso che sarebbe più corretto concentrarsi su fattori che influenzano in modo significativo la creazione di valore e le prestazioni della società.

È, infatti, molto importante comprendere le tendenze del mercato, la potenziale dimensione del mercato e il posizionamento competitivo della società.

In conclusione, da un lato un investitore spera di rendere il suo investimento più redditizio possibile, vale a dire ottenere più soldi di quanto sia stato messo nel progetto, dall’altro tende a sottovalutare i vari fattori di rischio.

 

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