I nuovi guru dell’economia e il pressappochismo d’assalto

Esistono tre tipi di bugie: le bugie, le bugie sfacciate e le statistiche

Benjamin Disraeli

Come Advisor, so perfettamente come le cifre siano fondamentali per avere un quadro completo in campo economico. Ma, sempre come Advisor, mi accorgo perfettamente come sempre più siano divenute le ideologie a manovrare tali cifre.

Si ha, pertanto, la presenza ingombrante e assolutamente pericolosa di nuovi guru dell’economia che mettono in campo un travolgente e devastante pressappochismo d’assalto.

In pratica, le cifre che dovrebbero essere una sorta di sommatoria di linee guida intese a comprendere meglio le dinamiche di una economia globalizzata, si sono andate a modellare al fine di creare un qualcosa di assolutamente poco attendibile. Infatti, a differenza di quanto normalmente si possa credere e pensare, il più delle volte queste cifre sono appositamente “snocciolate”, al fine unico di creare presupposti errati.

Questa tendenza viene maggiormente evidenziata, invero, da una incontenibile e, il più delle volte, sproporzionata voglia di avere grafici e tabelle. Tutto ciò ha portato ad una crescita immotivata di tutta una serie di azioni quali, ad esempio, i sondaggi che, di fatto, hanno creato più scompiglio che altro in ogni situazione economica.

Anche se è vero che i dati, le statistiche e, di conseguenza, le cifre siano elementi da valutare tanto in azioni di mercato quanto in quelle politiche e aziendali, è, tuttavia, bene sottolineare che sia la società civile quanto il mercato finanziario necessitano di risposte corrette alle domande poste.

Invece, la manipolazione, sport nazionale, ha creato tutta una serie di false aspettative o errate valutazioni al fine unico di un tornaconto personale legato al club affaristico composto dalla classe politica e da nuovi guru dell’economia che hanno fatto del pressappochismo d’assalto la loro ragione di vita.

La cosa che, poi, diventa quasi tragica commedia, è che tutti questi infiniti numeri fanno audience. Piacciono alla gente, al punto tale che non vi è trasmissione televisiva, radiofonica, senza dimenticare il web, ove questi economisti non vengano ad essere tratti alla stregua di vere e proprie star. O, forse non è vero che sono divenuti nei talk i vari sondaggisti e opinionisti degli ospiti fissi?

A quanto pare, non serve neppure che ogni loro previsione sia poi, in maniera incontrovertibile, falsa. L’importanza, a quanto pare, dare, a secondo delle specifiche necessità delle vari lobby della economia e della politica, cifre che possano soddisfare le loro bieche esigenze.

In sostanza, anche per quanto verte la borsa e via dicendo, vi sono dati in grado di poter soddisfare ogni gusto. Incredibile, ma vero. Non per nulla, oggigiorno si è travolti da una specie di doping informativo, un qualcosa che è divenuto talmente facente parte delle abitudini di tanti italiani che si tende ad obliare le varie bufale raccontate.

Una sorta di creazione di leggende e fasi miti che, invece, fanno male alla reale economia di mercato e che genera confusione tra gli investitori.

Si assiste, dunque, ad un incessante delirio di “crisi dei consumi”, di “stime per la ripresa”, come pure di cifre che vertono tasse, fatturati industriali e Pil. Uno tsunami di cifre che non fa altro che intontire e basta.

Un esempio, in conclusione, che potrebbe essere utile per tornare a ragionare correttamente e l’odierna e tanto in voga espressione che parla di “inflazione percepita”.

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