Le economie locali: i veri ecosistemi finanziari

Non puoi fare una buona economia con una cattiva etica

Ezra Pound

Come Advisor sono dell’opinione che l’economia di impresa non è riuscita ad offrire tutta quella sicurezza di cui ha assoluta necessità la maggior parte dell’economia mondiale.

Oltre a questo, sono anche dell’avviso che, per molti versi, abbia anche minato l’ambiente e le condizioni di vita delle persone in tutto il globo. Pertanto, vedo più le economie locali e regionali come forti e concreti mezzi per avviare una ripresa sostenibile e resistente. Le piccole imprese, infatti, creano più posti di lavoro e si impegnano maggiormente nella innovazione rispetto alle grandi aziende.

Oltre a ciò, è da considerare come gli imprenditori che operano in una economia locale, siano, in realtà, in possesso sia di tutti i mezzi sia di tutte le doverose motivazioni per proteggere, preservare e sviluppare una economia a lungo termine assai proficua.

Con la posta che è attualmente in gioco, quinti, le economie locali sono i veri ecosistemi finanziari. D’altronde è una data incontrovertibile di come le economie locali possano essere in grado di supportare una economia di transizione volta a rispondere anche alle semplici necessità di tutti quei soggetti che vivono in quella determinata comunità economica.

È un dato: con l’acquisto di beni e servizi a livello tanto locale quanto regionale, il continuo circolo di denaro genera una economia, che porta, successivamente, allo sviluppo di nuove opportunità lavorative e alla creazione di interessanti prospettive economiche.

La logica di economia di una grande impresa è, tendenzialmente, volta a generare sì denaro, ma, poi, trasferirlo in altri luoghi, fornendo, di conseguenza, uno scarso ritorno economico sul territorio.

Generare ricchezza a livello locale, pertanto, deve essere intenso e intrapreso come primario mezzo per una effettiva e complessiva ricaduta su tutto il territorio che ha generato ricchezza. In altri termini si dovrebbe rinvestire con maggior attenzione le risorse prodotte a livello locale e non vedere queste come esclusiva forma di compensazione complessiva di una ricchezza totale derivante da più siti.

Qui, reputo, che si debba uscire, per sempre, dalla semplicistica regola di creare un facile reddito extra. È molto più proficua, seppure a lungo termine, la creazione di una solida installazione economica volta allo sviluppo delle risorse a livello locale.

Impiantare lo sviluppo economico su un solido fondamento della domanda locale, inoltre, vuol dire anche un sinergico lavoro volto a progredire anche da un punto di vista culturale. Anche se la creazione di posti lavoro è fondamentale per una economia, lo è anche il fatto che questa avvenga in dinamiche rispondenti alle reali necessità locali.

Poi, quale Advisor, devo considerare, che tutto ciò, permette di mettere in evidenza le numerose risorse che sono presenti in un determinato territorio. Anche ai fini fiscali, questa logica dovrebbe essere il più possibile attuata.

Tanto i governi quanto le autorità locali, in ultima analisi, hanno tutti gli elementi e le possibilità volte a rafforzare una determinata economia.

Attualmente, siamo arrivati ad avere una economia ove milioni di italiani sono in grave difficoltà, senza poi dimenticare come la grande recessione abbia determinato un abbassamento dei profitti delle imprese. Inoltre, tagli di bilancio e austerità hanno interrotto un dialogo nazionale.

In conclusione, dato che gli spazi di recupero si vanno sempre più ristringendo, sarebbe davvero necessaria una forte inversione di tendenza, dando più fiducia alle economie locali che restano sempre i veri ecosistemi finanziari.

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