Lo stato di salute dell’economia del turismo in Thailandia

Il turismo mi sembra una moderna forma di peste, si abbatte su un luogo e attacca indiscriminatamente qualunque forma di vita

Eugène Green

Nonostante le tensioni militari e politiche che agitano, più o meno, dal 2014 il Regno di Thailandia, il paese resta una delle mete turistiche più popolari in tutto il mondo. Come ho avuto modo di constatare in prima persona, il paese è ricco di cultura ed è perfetto, anche se si viaggia con bambini o con adolescenti.

Non per nulla, con le sue belle spiagge, il suo patrimonio archeologico e i vasti parchi forestali, la Thailandia è diventata, in meno di un decennio, una delle mete turistiche più popolari in tutto il mondo.

Da Advisor, sottolineo come la quota di visitatori internazionali sia sempre in costante aumento. In larga misura, questa crescita ininterrotta del turismo nel Regno di Thailandia, è legata, anche, all’afflusso massiccio di turisti cinesi, evento che è principalmente spiegato dalla vicinanza geografica.

La Thailandia come una destinazione di vacanza, comunque, è scelta da quasi tre milioni di viaggiatori europei, e sono quasi un milione gli americani che vi si recano per turismo.

Da Advisor, poi, annoto anche come il suo clima esotico ha affascinato circa mezzo milioni di turisti provenienti dalla penisola arabica. Tutto ciò, ovviamente, ha un importante impatto in tutta l’economia Thai.

Dopo le violente proteste di piazza che hanno scosso il regno tra il 2013 e il 2014, paralizzando la sua capitale Bangkok per sei mesi e facendo fuggire i turisti, le successive dichiarazioni promettenti lo sviluppo del settore turistico hanno determinato una inversione di rotta.

Infatti, gli anni 2015 e 2016, hanno visto un massiccio afflusso di turisti.

Un dato economicamente rilevante, è dato dal fatto che le compagnie low-cost continuano ad espandersi nel mercato tailandese. In pratica, se rappresentavano solo il 10% del traffico aereo nel 2009, i vettori low-cost rappresentano, ormai, quasi il 45% del traffico aereo in Thailandia, oltre che movimentare qualcosa come 55 milioni di passeggeri.

Thai Air Asia, Nok Air, NokScoot, LionAir, Orient Thai Airlines, VietJet, Kan Air, e la lista continua a crescere nel corso degli anni. Inoltre, queste aziende sono, oggigiorno, parte dei più grandi vettori che operano su tutto il territorio della Thailandia. Per curiosità, sul sito dell’aeroporto internazionale Don Mueang, il secondo aeroporto di Bangkok dopo Survanabhumi, si può vedere la lista completa delle 15 compagnie aeree low-cost che operano da questo aeroporto.

Quindi, la situazione in Thailandia riflette, in larga misura, una tendenza globale del settore del trasporto aereo, ovvero il basso costo nei paesi più sviluppati rappresenta dal 50 al 60% la quota di mercato. Nel dinamismo dell’economia dell’industria del turismo thailandese è assolutamente interessante osservare la poliedrica offerta.

Infatti, oltre che le note località turistiche, il paese ha sviluppato pacchetti turistici che consentono, ad esempio, di visitare i templi, di fare un giro sul dorso di elefante, ma, anche, di vedere un incontro di boxe thailandese.

Tra le tante occasioni che attirano milioni di visitatori ogni anno, inoltre, sono sempre più andate a crearne nuove, iniziative come i corsi di cucina thailandese e la possibilità di fare trekking.

Quindi, in conclusione, la Thailandia ha capito perfettamente l’importanza economica del turismo e di quale sia il valore di offrire più occasioni per scoprire le sue bellezze, le sue tradizioni e la sua cultura.

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