Il cosa influenza una finanza internazionale

Gli economisti sono ottimi anatomisti e pessimi chirurghi: operano a meraviglia sul morto e massacrano il vivo”.

Sébastien-Roch Nicolas de Chamfort

Advisor AbbateSe per il Global Financial Centre Index, Milano occupa il 54° posto e Roma, addirittura, è al 74°, come città ideale per una giovane startup, per una impresa di successo come pure per avviare una banca, molto probabilmente un perché ci sarà.

Come Advisor, di norma, quando vengono stilate queste classifiche, ho sempre qualche dubbio.

Tuttavia, almeno fino ad oggi, la finanza internazionale non si è mai neppure sognata di mettere in dubbio il lavoro svolto dalla GFCI. Quel che è certo, comunque, e che l’azienda inglese che si occupa di valutare quali sono gli hub finanziari, ossia lo Z/Yen Group, ha posto solamente al 54° posto una città italiana quale luogo ideale per una finanza internazionale.

Ogni sei mesi, pertanto, questa importante e nota azienda britannica, elabora la speciale classifica, e fa ciò sulla base di ben 102 indicatori. Tra i vari indicatori, possiamo trovare le infrastrutture, il capitale umano, ma, anche, l’indice di digitalizzazione e di reputazione.

Seppure, questa fonte sia molto autorevole, da Advisor, rimango dell’idea dell’importanza delle questioni relative alla geopolitica. Infatti, mi parrebbe davvero assurdo non comprendere come una migliore comprensione degli sviluppi nel mondo della finanza, non passi proprio dalla messa in luce sulle questioni geopolitiche attuali.

Qualsiasi analisi riguardante una finanza internazionale, quindi, deve muoversi in una realtà ove convivono rivalità statali o politiche. Non a caso, lo spazio finanziario è sempre più coinvolto dalle tendenze politiche. Nello specifico, credo che, in linea generale, non esistano finanziamenti a priori senza l’influenza politica. Quindi, seppure sia considerata da un ventennio la finanza come evento globale, difficilmente si possono scrutare concrete opportunità di investimento e di finanziamento senza alcun riferimento geopolitico.

Con una diffusione quasi momentanea di informazioni e una straordinaria mobilità del capitale legata alla deregolamentazione e alla vivisezione dei mercati finanziari che la compongono, la finanza appare oggi come una sfera non propriamente omogenea e autonoma e, di conseguenza, non precisamente in grado di operare secondo regole specifiche.

Molti, in una finanza internazionale, tendono a interpretare in modo errato i segnali provenienti dal geo finanziamento, anche se questo concetto è noto fin dal 1986. Non si possono, perciò, obliare fattori quali, ad esempio, la deregolamentazione del settore bancario, la globalizzazione dei rischi finanziari e delle informazioni. Tutti questi fattori, uniti ad altri, sono quelli che possono influenzare una finanza internazionale, fornendone, perfino, un volto totalmente nuovo.

Consiglierei una lettura di quanto ha scritto Charles Goldfinger, un vero e proprio pioniere. Siamo di fronte ad un nuovo spazio finanziario, dominato dalle informazioni in tempo reale, ove, però, aleggia sempre il sospetto di restrizioni nella scelta dei paesi in cui si può investire il proprio capitale. La teoria finanziaria è esplicita su questo punto: la diversificazione internazionale consente di migliorare le prestazioni dei portafogli finanziari.

In conclusione, la prassi dimostra, senza alcun dubbio, che per comprendere fino in fondo il cosa influenza una finanza internazionale, si deve essere, assolutamente, a conoscenza dei confini finanziari e politici relativi ad una specifica area o zona.

 

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