Cosa significa bancarotta

Un capitalismo senza bancarotta è come un cristianesimo senza inferno

(Frank Borman)

Più di una volta si è letto sui giornali, oppure sentito nei telegiornali e radiogiornali, il termine bancarotta. Ma quel è il significato di tale termine? Come Advisor, ricordo che la bancarotta, per quanto verte l’ordinamento giuridico italiano, è un reato che è connesso ad un fallimento.

A tal proposito, come Advisor, voglio sottolineare che vi possono essere due tipi di bancarotta.

Il primo caso riguarda una bancarotta che è stata cagionata da imprudenza, e in questo caso si parlerà di bancarotta semplice. Si potrà, invece, parlare di bancarotta fraudolenta, quando vi è stata una frode volta sia a violare quelle che sono le aspettative dei vari creditori e sia ad aggravare una insolvenza.

È, poi, interessante ricordare come il termine bancarotta derivi direttamente dalla consuetudine, in vigore in età medioevale, di rompere la cassa di legno, la panca o il tavolo del banchiere che era divenuto insolvente. Fu con il regio decreto numero 267 del 16 marzo del 1942, e più specificatamente negli articoli 216 e seguenti, che vennero codificate le norme riguardanti il reato di bancarotta.

In Italia è solamente un imprenditore che può essere dichiarato fallito. Al contrario, in altri paesi quali, ad esempio, la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America, è consentito a chiunque di poter dichiarare un fallimento personale.

In linea generale, i reati connessi ad una bancarotta, tanto semplice quanto fraudolenta, sono catalogati tra i più gravi illeciti finanziari che un imprenditore possa commettere nell’esercizio di una impresa. Che sia fraudolenta o meno, la bancarotta ha notevoli ripercussioni sui creditori. Difatti, sono in grado di innescare un effetto domino davvero pericoloso. Nefaste conseguenze che emergono dal fatto che sono stare date delle forniture e, di fatto, è venuto a mancare il pagamento.

Quindi, anche imprese sane, in base alla loro esposizione nei confronti di chi fallisce, rischiano di essere trascinate in un infernale gorgo.

Un protagonista di una delle bancarotte più clamorose, fu Luciano Sgarlata. All’epoca dei fatti, nella requisitoria di quello che era il titolare dell’inchiesta, ossia il Pubblico Ministero Sante Spinace, si metteva in luce un buco di 300 miliardi. Secondo il Pubblico Ministero quasi ventimila clienti avevano effettuato dei versamenti a Luciano Sgarlata attratti da promesse di altissimi interessi.

Il meccanismo che aveva avuto inizio nei primi Anni Ottanta, si basava sulla più classica e tradizionale catena di Sant’Antonio, ovvero quel perfido meccanismo che prevede il pagamento dei clienti più vecchi attraverso i soldi versati dai nuovi.

Tra i vari esempi italiani clamorosi, si può ricordare, in conclusione, quello scoperto dalla Guardia di Finanza che vide coinvolta la Glenfield, per frode e bancarotta da diciassette milioni di euro, come pure l’operazione Deep Cleaning, condotta sempre dalla guardia di finanza, oppure la clamorosa bancarotta che coinvolse la storica azienda Magic Spa.

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