L’influenza economica e politica della Cina nella regione

La Cina è diventata la più promettente speranza e il miglior esempio per tutti i paesi del Terzo Mondo

Fidel Castro

Quello che sta accadendo è abbastanza nuovo nella storia recente dei rapporti tra questo grande paese e quest’area, da sempre, molto complicata. Da Advisor, reputo che i rapporti tra Cina e Sud-Est asiatico, considerati su una scala temporale ampia, hanno vissuto molti episodi. Anche in tempi moderni, con i paesi limitrofi i contatti sono stati alquanto complessi e difficili, in particolare con il Vietnam.

Inoltre, le relazioni con i “cinesi” d’oltremare sono rimaste macchinose anche per gran parte del XX secolo. Fino agli Anni Settanta e Ottanta, i cinesi davano, quasi, l’impressione di esitare ad agire nel sud-est asiatico. Tuttavia, la sua “ombra” era destinata ad estendersi.

Difatti, ricordo come Advisor, che già a partire dagli Anni Novanta e, soprattutto, dall’inizio degli Anni 2000, si è potuto assistere ad una vera e propria svolta da parte dei leader cinesi verso il Sud-Est asiatico. Molto rapidamente, il tutto ha assunto non solo un significato regionale, ma prima di tutto un valore globale e internazionale.

I cinesi avevano, pertanto, iniziato ad aprirsi all’Occidente. Dapprima, hanno rivolto i loro interessi verso gli Stati Uniti e, successivamente verso i mercati europei. Quindi, grazie a varie ragioni economiche, la Cina ha ampliato i propri interessi ben oltre i suoi confini. Questo, ha portato la Cina a confrontarsi con varie tematiche. Difatti, oggigiorno, i leader cinesi sono molto preoccupati per la spinta islamica e per i movimenti etnici che stanno emergendo in molti paesi appartenenti al sud-est asiatico. Quanto avviene, ad esempio nelle Filippine oppure in Indonesia, rappresentano motivazioni di allarme.

L’ampliare la propria sfera di influenza, ha portato la Cina ad occuparsi più direttamente di aspetti riguardanti la Birmania, la Corea, senza dimenticare la costante e continua operazione di influenza perpetrata nel continente africano. La diplomazia cinese, di conseguenza, risulta essere particolarmente attiva su più fronti.

La leadership della nuova politica cinese, inoltre, deve confrontarsi con il peso economico dell’India, sub continente che mostra sempre più di essere ambizioso e determinate nelle logiche legate anche al potere politico ed economico di questa turbolenta parte del Mondo. È, pertanto, innegabile, che attualmente, il cambiamento necessiti di un forte impegno che consenta di uscire da una idea di commercio regionale e di regionalizzazione politica.

All’orizzonte il panorama che si può intravedere è ricco di incertezze. Di fatti, non tutti i paesi limitrofi sono ben disposti a farsi travolgere dall’uragano cinese. Penso al Vietnam, ad esempio. Bisognerebbe essere molto ingenui per pensare che questo paese abbia abbandonato il suo nazionalismo. Anche se le biciclette sono cinesi, anche se i sacchi di riso arrivano dalla Cina, i vietnamiti non si reputano di essere inferiori rispetto ai cinesi.

Inoltre l’influenza cinese tanto nel Laos quanto in Cambogia non viene ad essere dai vietnamiti sottovalutata. Reputo, in conclusione, che ci vorranno anni e anni per modificare i rapporti tra i due paesi.

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