“I dieci comandamenti contengono 279 parole, la Dichiarazione Americana d’Indipendenza 300 e le disposizioni della comunità Europea sull’importazione di caramelle esattamente 25.911”
Franz Josef Strauss
Incredibile ma vero. La Vallonia, la cui esistenza o peso specifico a molti europei è totalmente ignoto, è riuscita nel non facile compito di ritardare, quasi bloccare, l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Canada.
Come Advisor, non sono di certo propenso ad entrare in contesti politici, pur tuttavia, dato che il Ceta, ovvero il Comprehensive Economic and Trade Agreement, è un accordo commerciale di vasta portata che vede coinvolti l’Unione Europea e il Canada, mi vedo costretto ad esprimere il mio pensiero.
Partendo dal presupposto che non è, di certo, mia assoluta intenzione voler insegnare qualcosa a qualcuno, vorrei, però, che qualcuno spiegasse qualcosa a tutti gli europei. Infatti, questo accordo commerciale ha come data di inizio delle trattative il 2009 e come quella finale il 2014.
Tra i suoi vari obiettivi vi è quello di eliminare quasi totalmente i dazi doganali e i vari ostacoli che esistono nell’effettuare delle reciproche esportazioni, oltre ad altre interessanti prospettive.
Invece, oggi 2016, si è venuto a sapere che la Vallonia, regione del Belgio, è contraria temendo riflessi negativi per le sue imprese e problemi occupazionali.
Come Advisor rimango allibito, e non tanto per i più o meno corretti pareri espressi dal parlamento della Vallonia, ma dal fatto che l’Unione Europea venga ad essere bloccata da una singola regione.
Ora, se non ho capito male, l’Unione Europea è stata sempre vista come un qualcosa di unico, e cioè in grado di proporre e ratificare accordi economici e via dicendo, come un qualcosa che entra in merito alle manovre economiche dei stati membri e di altri aspetti ancora.
Ma che una regione come lo è la Vallonia sia in grado di mandare quasi in fumo un qualcosa di così vasta portata come lo è il Ceta, onestamente fa un po’ ridere.
Certo è bello che credere che ancora una volta un Davide abbia battuto un Golia, ma la realtà è tutt’altra cosa. Credo che a questo punto, ma spero di sbagliarmi veramente, si debba mettere in luce ogni possibile effettiva credibilità della Unione Europea.
Ma oltre a ciò, sarebbe il caso, allora, anche di rivedere, e di molto, la spietatezza con cui si è comportata nei confronti della Grecia, di come la UE si permetta di consentire o non consentire che uno Stato adotti politiche economiche nate da esigenze strettamente legate ad interessi Nazionali, visto che una singola regione può tentare di bloccare un accordo commerciale di tale importanza e rilevanza.
Anche se ogni corretta protesta relativa ad un accordo può essere elemento di discussione o di analisi, credo davvero che sia improponibile, a meno di minare alla base la stessa credibilità dell’Unione Europea, che una regione come la Vallonia possa esercitare una pressione tale da rischiare di inficiare anni e anni di trattative.
Anche se, per ovvie e arguibili ragioni non lo ammetterà mai, di certo il governo Canadese in questi giorni si starà domandando con chi ha parlato per tutto questo tempo. Di certo è stato lapidario e significativo il commento rilasciato dal ministro del commercio canadese, il quale, sinteticamente, ha dichiarato che la Ue è incapace di realizzare una intesa.
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