Unione Europea: pochi vantaggi, ma tanti vincoli

Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato”.

Giovanni Falcone

Advisor Abbate - catene

Come Advisor, ho reputato davvero interessante l’analisi esposta da Arturo Martucci di Scarfizzi, presidente della Corte dei Conti. Infatti, in occasione della tradizionale inaugurazione dell’anno giudiziario il massimo esponente della Corte dei Conti, ha evidenziato come siano pochi i vantaggi e troppi gli oneri nei confronti dell’Unione Europea.

Oltre a ciò, ha anche lanciato un grave grido d’allarme, reputando che i vincoli imposti dall’Unione Europea siano, di fatto, strumenti che tendono a rendere fragile la tanto auspicata ripresa economica.

Da Advisor, poi, concordo pienamente con il pensiero di Arturo Martucci di Scarfizzi, riferito al fatto che nel nostro Paese sia ancora insufficiente l’effettiva capacità di utilizzo di quelle che sono le risorse comunitarie e di come è, purtroppo, troppo scorretto l’utilizzo e l’impiego che ne viene fatto.

Quindi, emerge dalla sua disamina in qualità di presidente della Corte dei Conti, che il nostro Paese fornisce all’Unione Europea qualcosa come oltre quattro miliardi di euro più di quelli che effettivamente ottiene. In pratica, l’Italia regala oltre quattro miliardi di euro alla Unione Europea.

Ovviamente, tale dichiarazione, non poteva non innescare una polemica, l’ennesima, con il Governo.

Paladino sceso in campo è stato Claudio De Vincenti, attuale Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno il quale ha tuonato asserendo che “è del tutto infondato l’allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti su un presunto rischio di dispersione dei fondi Ue”. Inoltre, il ministro ha asserito che l’accusa lanciata da Martucci, si basa su dei vecchi dati.

DaAdvisor Abbate  - Euro banconote 2to che a parlare da una parte vi è il Presidente della Corte dei Conti e dall’altra il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, c’è n’è a sufficienza per rimanere basiti. Infatti, è davvero alquanto squallido il tutto, visto che, secondo logica, una di queste due massime autorità mente sapendo di mentire o, peggio, reputa che mentire possa distogliere l’attenzione sulla questione alquanto spinosa.

Di certo, non è una novità che un utilizzo scorretto di quelli che sono i fondi strutturali sia una prassi consolidata nel nostro Paese. I dati parlano che, rispetto al 2015, vi è stato nel 2016 qualcosa come un incremento pari all’ottanta per cento di frodi comunitarie.

Amministrazioni regionali, agenti pubblici di enti sanitari e territoriali; chi più ne ha ne metta. In sostanza, pare sufficientemente chiaro come la tanto sbandierata rettitudine e trasparenza, siano divenute parole vuote e senza alcun valore per la classe politica italiana.

Se un tempo tutto ciò era considerato come un requisito indefettibile, oggi è passato di moda. Se poi si vuole analizzare la capacità professionale e la competenza, si scopre, con grande amarezza, come ciò non vada affatto a coniugarsi con quanto dovrebbe essere fatto e reputato normale.

La cosa poi davvero strana e che il Governo italiano a parole denuncia l’eccessiva rigidità tenuta da Bruxelles riguardante la finanza pubblica, ma, poi, ne fatti oblia di ricordare che gran parte, a essere buoni, della finanza pubblica è una voce di spesa riservata alla politica.

Ben farebbero i magistrati contabili ad intervenire con durezza nei confronti dei tanti e continui sprechi di denari pubblici, e, questo, non vuol essere uno slogan, ma, solamente una amara constatazione.

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